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SALASSO. L'INTERVISTA

Allarme bollette: «A ottobre raddoppiano»

L’alert di Guerrini, componente dell’Arera in città per un convegno: «Sui mercati numeri pazzi. Bene il Decreto Aiuti, ma adesso operatori a rischio. L’ipotesi razionamento? Non sarà imposto»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

15 Settembre 2022 - 09:41

 Allarme bollette: «A ottobre raddoppiano»

Andrea Guerrini

CREMONA - Il primo ottobre scatterà l’aggiornamento delle tariffe da parte di Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. E gli aumenti delle bollette del gas saranno «a doppia o anche a tripla cifra». Lo prevede Andrea Guerrini, componente del collegio di Arera e ospite di Padania Acque ieri in occasione del convegno «Acqua: creare valore con la regolazione della qualità tecnica», all’Università Cattolica.

Le stime prevedono un raddoppio delle bollette a ottobre: che autunno avremo?
«Noi avevamo lanciato l’allarme a inizio estate a Governo e Parlamento. Siamo stati i primi a segnalare la possibilità di un raddoppio. I mercati hanno avuto numeri pazzi ed effettivamente c’è la possibilità di un aumento a doppia o a tripla cifra, cioè del 100%».

Quali interventi sono possibili?
«Arera non fa politiche economiche, ma si occupa di regolazione. Non possiamo che assistere al dibattito su quali leve usare per mitigare l’impatto dei prezzi. Sul tavolo ci sono varie ricette, a partire dalle iniziative di risparmio energetico. C’è poi la strada dell’intervento sul mercato con un tetto al prezzo di acquisto del gas, ma chiaramente questa strada ha dei risvolti geopolitici e non solo economici, e poi c’è il disaccoppiamento dei prezzi delle varie fonti energetiche. Oggi, infatti, il prezzo lo fa la fonte più costosa con il risultato che anche le rinnovabili che hanno prezzi più bassi o in qualche caso nulli, sono remunerate al prezzo della fonte più costosa. Occorre invece un mercato per il gas e uno per le rinnovabili. C’è poi il tema della tassazione sugli extraprofitti, su cui ha spinto anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen».

Arera può fissare un tetto alle tariffe?
«No, non può farlo. Mai come in questo momento, inoltre, Arera ha la difficoltà di dover contemperare gli interessi dei consumatori con quelli degli operatori. Se arbitrariamente venisse fissato un tetto, ovviamente più basso rispetto a quello di mercato, gli operatori si troverebbero a dover vendere l’energia ad un prezzo più basso rispetto a quanto la pagherebbero. Si rischierebbe quindi il fallimento degli operatori con conseguenze sul mercato finanziario e anche sugli stessi utenti, senza più un fornitore. Arera non fa le leggi, ma per quanto riguarda il gas siamo già intervenuti sganciando il prezzo del gas dall’indice della borsa di Amsterdam e aggiornando le tariffe su base mensile e non più trimestrale in modo da poter cogliere eventuali riduzioni di prezzo».

Con la socializzazione degli oneri, la morosità verso gli operatori è scaricata sulle bollette di chi paga. Che stime avete, sta arrivando un’altra mazzata?
«Si vedrà in autunno. È chiaro che ci sarà una crescita della morosità, ma per ora non è così significativa. Il Dl Aiuti ha bloccato fino ad aprile 2023 le modifiche unilaterali ai contratti a prezzo fisso dando respiro ai consumatori. È una norma importante, ma l’altra faccia della medaglia è che metterà a rischio di default alcuni operatori con conseguenze nefaste sulle banche e sugli stessi clienti. Non è il momento delle ricette facili».

Si discute anche di un razionamento dell’energia attraverso i contatori «intelligenti»: lei ritiene che sia un’ipotesi praticabile?
«Non abbiamo avuto alcuna indicazione. Ma per il momento si tratta di un intervento di moral suasion, non cogente se non per gli edifici pubblici. Si sta all’attenzione dei cittadini. Per il momento nessun distacco o abbassamento di potenza, dunque, nelle case. Potrà accadere nell’industria, ma su base volontaria, attraverso meccanismi di distacco che già esistono».

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