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Roghi dolosi al laghetto dei Riflessi

Piromani danno fuoco a due mucchi di ramaglie, danni contenuti grazie all’allarme immediato

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

08 Settembre 2022 - 16:58

Roghi dolosi al Laghetto dei Riflessi

La scena del bagno nel laghetto dei Riflessi tratta dal film di Luca Guadagnino

RICENGO - «Sull’origine dolosa non credo ci siano grossi dubbi». Il presidente del parco del Serio Basilio Monaci, conferma la prima ipotesi. L’incendio di ieri sera è stato appiccato. Si è sviluppato intorno alle 20,30 lungo la strada che porta al laghetto dei Riflessi, immortalato nel film di Luca Guadagnino «Chiamami col tuo nome».

L’hanno spento, nell’arco di mezz’ora, i Vigili del fuoco di Crema, che hanno poi completato l’intervento con la messa in sicurezza della zona. «Due mucchi di ramaglie, distanti a una decina di metri l’uno dall’altro, non prendono fuoco in contemporanea», ha sottolineato Monaci.

Stamani, il direttore del parco Laura Comandulli ha effettuato un sopralluogo: «L’area interessata dalle fiamme rientra nel territorio del parco – ha precisato –, ma l’incendio si è sviluppato su una riva di proprietà di un agricoltore della zona, lungo la strada che porta al laghetto. Hanno preso fuoco i due mucchi di ramaglie che si trovavano sotto un filare di gelsi. Purtroppo una di queste piante è stata intaccata dalle fiamme, ma potrebbe trattarsi di un danno superficiale. Una seconda è stata solo sfiorata».

Fondamentale l’immediato allarme dato dai proprietari dell’azienda agricola che si trova a breve distanza. L’altrettanto rapido intervento della squadra dei Vigili del fuoco di Crema ha evitato che l’incendio si propagasse.

«Non ha raggiunto l’area boschiva», assicura Comandulli. Quasi impossibile risalire al responsabile. La stradina non è video sorvegliata. Purtroppo, durante questa estate che sta per finire la zona del laghetto dei Riflessi durante è stata sovente al centro di azioni di inciviltà, a cominciare dai bagni abusivi – nello specchio d’acqua è infatti vietato tuffarsi – quelli sì immortalati dalle foto trappole piazzate nel parco.

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