L'ANALISI
07 Settembre 2022 - 18:21
Carlo Cottarelli mentre riceve la foto di suo papà Celeste
CREMONA - «Cappuccini e cornetti portafortuna» ai tavolini del bar sotto i portici del Comune, dove il signor Remo lo chiama «professore». E garantisce: «Noi votiamo assolutamente il professor Cottarelli, non c’è paragone». Un Paragone c’è, con la p maiuscola, Gianluigi Paragone di Italexit. «Per l’amor di Dio, no! Noi votiamo il professore». Risata, si gira l’angolo.
Ore 10.50, dai mercati finanziari al mercato (copyright di un suo amico). Quello di Cremona. Gioca in casa ed è un bagno di folla per Carlo Cottarelli, la punta di diamante (copyright Enrico Letta) di Pd e +Europa, candidato al Senato nel collegio Cremona- Mantova dove se la batte con Daniela Santanchè di Fratelli d’Italia.
Pacco di ‘santini’ (i suoi) in mano, l’economista che guida l’Osservatorio sui conti pubblici italiani, non fatica a convincere i cremonesi a mettere la croce sul suo nome. Perché «la Santanchè, no per carità», «chi l’ha portata qui?», rilanciano gli elettori. E lui, lo sfidante, ricorda che «cinque anni fa è stata eletta qui, ma la gente non se ne è accorta».
Camicia bianca, pantaloni in cotone color grigio antracite, scarpe stringate nere, per postazione fissa Cottarelli ha il gazebo del Pd in piazza Stradivari, angolo via Baldesio. Per quasi due ore, distribuisce i ‘santini’, si fa propaganda e invita a fare propaganda.
«Buongiorno, Cottarelli!», «Ara Cottarelli!», l’esclamazione in salsa cremonese di chi, a sorpresa, se lo trova tra i banchi del mercato, strette di mani, foto, selfie, «in bocca al lupo», «pensi al nostro territorio», «grazie» e via così.
«Bisogna votare giusto», dice Cottarelli a chi lo ferma «Stia sicuro che noi non ci sbagliamo, siamo ancora abbastanza lucidi con la testa», gli rispondono marito e moglie un po’ in su con l’età.
Amarcord. Gli si avvicina un pensionato. In passato lavorò nell’amministrazione dell’ospedale Maggiore quando direttore amministrativo era il padre di Cottarelli: Celeste, «Celo» per gli amici. «Mio padre avrebbe compiuto 100 anni quest’anno, è morto nel marzo del 2007, andava per gli 86 anni. È inciampato proprio qui, in piazza del Duomo, è caduto e ha battuto la testa».
Bagno di folla emorragico per Cottarelli «che seguiamo sempre anche in tv», perché «persona seria, competente». Perché «mi piace molto come persona». E dal vivo «è anche più bello».
I Cottarelli arrivano da Vescovato. «Io sono una vescovatina», si presenta la signora Rosanna. «Sabato alle 18, sarò a Vescovato», risponde lui. «Il mio voto c’è. E anche quello di mio marito Annibale. Il nostro voto è sicuro. A me piace, perché è una persona sincera, concreta e di cui ci si può fidare. Speriamo che non vincano gli altri. Non li posso vedere». Chi non può vedere? «Meloni e Salvini. Berlusca, bé quando si ha una certa età è meglio ritirarsi».
Non ha libri, ma ‘santini’, Cottarelli, che come al firmacopie, fa l’autografo sui cartoncini. Glielo chiede Roberta. «Grazie mille e tanti auguri». Si ferma Amedeo, 73 anni. «La seguo sempre in tv. Riusciamo a sconfiggere questa destra o no? Questa Meloni o no?». «Cominciamo a votare Cottarelli», la ricetta dell’economista sceso in politica.
«Cottarelli, lei mi piace molto, c’è solo un problema, che sta dalla parte....», gli confessa una signora. «Non importa, io sono all’uninominale, per il Senato metta la croce sul mio nome».
Un’altra: «Io la seguo sempre anche in televisione, i dibattiti, mi piace il suo modo di vedere le cose, di capire i problemi della gente ed è equilibrato. Ci garba la persona che ragiona, che aiuta, che capisce, non tutti quelli che promettono e promettono. Non siamo tutti tonti. Se dovessero mandare all’economia una casalinga o un contadino ti fanno vedere come si fa a tenere in ordine il bilancio, perché se uno ha 5 non può spendere 10». «
Bisogna fare la riforma del fisco», risponde Cottarelli.
«È un onore, posso fare la fotografia?». Fatta: Cottarelli con Maurizio Martina da Crema. «Mi chiamo come il politico. Sono nato con l’estrema sinistra, poi Pci, Pd, voto assolutamente Cottarelli, uno dei più grandi economisti». Poi, la chicca: «Sono interista anch’io, ho l’abbonamento».
Martina alle 21 sarà al Meazza per Inter-Bayern Monaco (Champions League), Cottarelli al comizio in piazza Roma. E’ un leader in casa e fuori casa, «la punta di diamante» del Pd. Stretta di mano con il gruppo dei «sardi», poi arrivano «i pugliesi», i «bresciani di Sant’Eufemia». E i pakistani con casa nel bresciano e banco di fronte al gazebo del Pd.
Mezzogiorno e un quarto. Cottarelli deve far spesa. Due etti di ricotta, cerca i fichi, ma i fichi non ci sono. E neanche i mirtilli. E allora, un chilo di prugne, due banane, due avocado, tre mele rosse. «Siamo alla frutta, Cottarelli?», viene facile. Oggi sarà al Festival di Camogli in Liguria. «Mi ero già preso l’impegno», ma alle 20 si metterà in auto. Fan di Gianna Nannini, tenterà di godersi un parte del concerto in piazza del Duomo.
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