Schianto e fuga. Urta il giardiniere, scappa e si costituisce: denunciato

CREMONA - Ha tirato dritto, e non si è fermato a soccorrere il giardiniere che aveva appena investito, perché aveva «uno scheletro nell’armadio»: la patente di guida gli era stata ritirata circa un anno fa durante un controllo. Poi, ci ha ripensato. Si è costituito al Comando della Polizia Locale ed è stato denunciato per fuga ed omissione di soccorso l’automobilista di mezza età che ieri mattina ha travolto un giardiniere impegnato a lavorare all’incrocio tra via Novati e via San Rocco. L’auto proveniva da via del Giordano ed era diretta verso l’ospedale. A bordo strada c’era il giardiniere, 60 anni, che, fortunatamente, non ha riportato lesioni serie. Dopo l’urto, l’automobilista ha proseguito la marcia. Sul posto sono intervenute l’ambulanza del 118 che ha prestato i primi soccorsi al ferito, e la pattuglia della Polizia Locale. Gli agenti del comandante Luca Iubini hanno eseguito i rilievi e raccolto a verbale la testimonianza di una donna che aveva visto tutta la scena. È cominciata la caccia al «pirata della strada».

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Per dare un nome e un volto all’automobilista fuggito, i vigili hanno guardato le immagini registrate dalle telecamere presenti in zona. Un altro elemento di indagine è stato lo specchietto della vettura che in seguito all’investimento, si era staccato ed era rimasto sull’asfalto. È chiaro che «il pirata della strada» aveva le ore contate». Poi, la svolta. Lui stesso ci ha ripensato, magari su consiglio-ordine del suo avvocato. E così, in tarda mattinata l’uomo si è presentato al Comando in piazza Libertà. «Sono l’automobilista che ha investito il giardiniere... La patente mi era stata ritirata», ha dichiarato, specificando che in auto non ci era più salito dal giorno del controllo. e che aveva fatto una eccezione ieri mattina «per necessità». Dal Comando della Polizia Locale, dove l’automobilista è stato anche sanzionato, sono stati trasmessi gli atti alla Procura per fuga e omissione di soccorso. È andata «bene» al «pirata», perché in seguito all’investimento, il giardiniere non ha riportato lesioni gravi. Altrimenti, la storia dell’automobilista in fuga avrebbe avuto un epilogo diverso: manette.

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