L'ANALISI
27 Agosto 2022 - 05:20
CREMONA - Un tuffo nel passato, un ritorno a quando la tessera sanitaria si poteva usare solo dal medico e in farmacia. Ricordi che non appartengono certo alle giovani generazioni. Un salto all’indietro di decenni, che ai più pare un pasticcio di portata nazionale. Loro malgrado, anche i cremonesi sono coinvolti: la stima è che il problema possa interessare almeno di un terzo della popolazione residente, ovvero oltre 100 mila persone. Si tratta di coloro la cui tessera sanitaria è in scadenza o lo sarà nei prossimi mesi.
«La nuova card, inviata direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – attraverso l’Agenzia delle Entrate – è priva di microchip, a causa dell’attuale difficoltà a reperire sul mercato le componenti necessarie alla sua fabbricazione», chiarisce una nota dell’Azienda tutela della salute Val Padana. Uno dei molteplici effetti negativi della crisi delle materie prime, acuita dalla guerra in Ucraina. Primo accorgimento per chi ha la card in scadenza e riceve a domicilio quella nuova è non buttare il vecchio documento. In teoria, si potrà prolungarne la validità sino a fine dicembre 2023, continuando dunque a utilizzare quei servizi garantiti dal microchip, pratiche ormai diventate abituali per decine di milioni di italiani: l’identificazione e autenticazione online, la firma elettronica, l’accesso ai servizi offerti sui portali istituzionali in assoluta sicurezza e nel rispetto della privacy, la consultazione dei documenti disponibili sui canali della Pubblica amministrazione in modo veloce e sicuro. Non per nulla la tessera sanitaria si chiama anche Carta regionale dei servizi.
Purtroppo, non è detto che sia così semplice mantenere attiva la card ormai scaduta. Il sito internet dedicato a questa operazione al momento non è ancora attivo.
«A breve, sul portale del sistema saranno pubblicate le modalità, consultabili a questo link https://sistemats1.sanita.finanze.it/ e sarà possibile quindi prorogare le funzionalità abituali», assicurano da Ats. Non è finita. Per la proroga è necessario il Pin della tessera. Chi lo ha tenuto con sé per anni, non avrà problemi, gli altri dovranno richiederne uno nuovo. Insomma, una corsa ad ostacoli. Chi ha già ricevuto la nuova card priva di microchip solleva più di una critica. Innanzitutto la mancanza di informazione e di trasparenza.
La lettera a corollario inviata dall’Agenzia delle Entrate comunica semplicemente che si tratta «della nuova tessera sanitaria che sostituisce quella scaduta», senza spiegare che manca la parte elettronica fondamentale per garantire tutta una serie di funzioni che il cittadino utente dà ormai per scontate. Nessun riferimento, inoltre, all’importanza di non buttare il vecchio documento. Infine, a fronte di una procedura di proroga che al momento pare almeno farraginosa, in molti di domandando: era proprio necessario stampare milioni di nuove tessere sanitarie incomplete? Non sarebbe stato più semplice allungare in automatico la vita a quelle in scadenza, con l’aggiunta di un cospicuo risparmio di soldi pubblici?
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