L'ANALISI
19 Agosto 2022 - 09:31
SONCINO - La diatriba tra chi vuole far festa in via Brescia e chi intende dormire si trascina da decenni. La tensione non era però mai stata tanto elevata. Adesso, dopo richiami e ultimatum, arriva la soluzione definitiva che ha il sapore del compromesso. Casse spente, come chiedevano i residenti, ma solo all’esterno. I giovani potranno continuare a ballare e scatenarsi nelle sale chiuse della storica discoteca del Cremonese, il River. L’ordinanza emessa dal sindaco Gabiele Gallina è già attiva.
Questo il riassunto della nuova disposizione: «Si dispone per il River il divieto di attività di intrattenimento e discoteca all’aperto e il divieto di emissione di musica e suoni verso l’esterno. Sarà solo consentita l’attività di discoteca all’interno dell’edificio e senza emissioni di musica o suoni verso l’esterno. L’ordinanza è stata notificata ai gestori del River ed è immediatamente esecutiva ed è stata emessa a seguito del verbale dell’Arpa che ha certificato il superamento dei limiti di emissione della discoteca stessa».
Dopo 40 anni niente più musica nei giardini del River. Chi vuole ballare dovrà farlo solo ed esclusivamente sulla pista interna, a porte chiuse. Gallina spiega perché: «Continua, purtroppo non nel migliore dei modi, il problema di inquinamento acustico causato dai locali di intrattenimento di via Brescia. Siamo dispiaciuti, perché non avremmo voluto arrivare a questi punti. Abbiamo sempre auspicato che i gestori mettessero in atto comportamenti o dispositivi tecnici che potessero garantire il naturale equilibrio tra la musica emessa e il rispetto dei limiti di emissione. Se così fosse stato — afferma il leader della giunta — l’attività all’aperto sarebbe potuta continuare per tutti, senza recare molestie per inquinamento acustico ai cittadini».
Il dialogo non ha però risolto il problema, quindi il Comune è passato alle maniere forti (fino a un certo punto): «A seguito delle numerose e ripetute segnalazioni dei cittadini sia al Comune sia ai carabinieri e delle rilevazioni fonometriche effettuate da Arpa — chiosa il primo cittadino Gallina — l’ordinanza non era più una facoltà del sindaco ma un dovere connesso all’esercizio delle pubbliche funzioni».
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