L'ANALISI
14 Giugno 2013 - 09:03
La sala Lido Po
CASALMAGGIORE — L’intenzione della giunta Silla di mettere all’asta la sala Lido Po continua a provocare reazioni di segno opposto. Ai tre gruppi consigliari di minoranza — tutti contrari alla vendita — risponde adesso Paolo Antonini, presidente dell’associazione Amici del Po, che ha involontariamente scatenato la ‘bufera’ manifestando interesse all’acquisto dell’immobile per farne la sede sociale della polisportiva.
"Sinceramente - afferma - non immaginavamo che la richiesta di valutare la disponibilità politico-amministrativa alla alienazione di un bene immobile inutilizzato potesse scatenare una simile bagarre. Abbiamo letto un florilegio di idealità e di progettualità intorno alla Sala Lido Po che appariva languire, perlomeno, da una ventina di anni. Perlomeno la nostra timida richiesta ha avuto il pregio di promuovere un dibattito che appariva un sopito, come l’uso della sala medesima".
Antonini conclude sottolineando mancanza di coerenza in chi oggi è contrario alla vendita della sala Lido, "ma in passato promosse alienazioni quali quelle delle ex scuole di Casalmaggiore, Fossacaprara e Agoiolo, dell'ex ufficio del registro o tentò di vendere la farmacia comunale". Intanto il consigliere comunale de ‘Il Listone’ Matteo Rossi (le minoranze sono tutte contrarie all'operezione) torna ad intervenire proponendo una sorta di ‘mediazione’ all’amministrazione in carica: "Ribadite le nostre perplessità, forse il sindaco avrebbe fatto meglio a convocare i gruppi di minoranza per spiegare approfonditamente le ragioni di un’operazione di questo tipo. Non lo ha fatto sino ad ora, ma, volendo, c’è ancora lo spazio e il tempo".
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