L'ANALISI
11 Agosto 2022 - 13:23
SORESINA - Guida in stato di alterazione mentre è in affidamento ai Servizi Sociali e, con un sorpasso azzardato, provoca la morte di un altro automobilista. Arrestato dai carabinieri, finisce in carcere un 56enne di Soresina. Andrà a processo per omicidio stradale.
I fatti risalgono al 25 luglio e la vittima si chiama Mario Facchetti, muratore clarense e conosciuto allenatore nel mondo della pallavolo, morto mentre tornava a casa da una lunga giornata in cantiere. Il sessantenne alla guida di una Lancia Lybra percorreva la Serenissima e si erano da poco fatte le 18 quando, improvvisamente, un’auto, una Peugeot guidata appunto dal 56enne finito in manette dopo le indagini dell’Arma di Soresina e Cremona, compare davanti a lui e il tempo per evitare lo scontro manca materialmente. Ne nasce un impatto estremamente violento in cui viene a ruota coinvolto anche un autoarticolato. Gravi, lo si capisce sin da subito, le conseguenze. A terra, una volta estratti dagli abitacoli grazie ai vigili del fuoco di Crema, ci sono sei persone. Quattro se la caveranno di certo, pur con qualche trauma, il quinto ha ferite molto più serie e il sesto, quello uscitone peggio, è proprio Mario che morirà poco dopo al Civile di Brescia nonostante il soccorso immediato dell’elicottero.
Al termine di una lunga e minuziosa attività d’indagine, il responso del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cremona che ha portato infine all’arresto del conducente della berlina di casa francese arrivato in seguito al provvedimento di aggravamento e sostituzione della misura cautelare dell’affidamento in prova ai Servizi Sociali emesso a Mantova: «I test medico-legali confermavano la positività del 56enne agli accertamenti alcolemici e tossicologici eseguiti dai campioni prelevati in occasione dell’incidente».
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