Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA GIORNATA MONDIALE

Epatite C, così un semplice esame può anche salvare la vita

In 2.500 hanno aderito allo screening gratuito in Ats Val Padana: i rischi e i consigli degli specialisti

La Provincia Redazione

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

28 Luglio 2022 - 05:05

Epatite C, così un semplice esame può anche salvare la vita

CREMONA - Oggi è la Giornata mondiale contro l’epatite C e il messaggio forte e chiaro che arriva da Ats Val Padana è uno solo: sintetizzato, «un semplice esame del sangue può salvare la vita». E in fondo già lo sanno anche gli utenti, tanto che allo scorso 22 luglio in oltre 2500 avevano aderito allo screening gratuito lanciato dal Ministero della Salute al quale ha aderito Regione Lombardia; di questi, al termine del percorso di approfondimento diagnostico di I e II livello ancora in corso, è stato ad oggi identificato un soggetto con infezione in atto, preso in carico per la terapia antivirale.


«È importante aderire allo screening offerto in forma gratuita da Regione Lombardia – spiega il dottor Luigi Vezzosi, dirigente medico della Unità operativa di Malattie Infettive dell’Ats e coordinatore del programma sul territorio —, dal momento che alcuni casi di Epatite C potrebbero sfuggire alla diagnosi, in quanto l’infezione, che ricordiamo essere la principale causa di cirrosi e cancro del fegato in Italia, è spesso asintomatica».

Luigi Vezzosi


«Questa campagna di screening, alla quale le nostre strutture sanitarie hanno prontamente aderito, è una straordinaria opportunità in termini sia di protezione individuale che di salute pubblica — aggiunge il direttore generale di Ats, Salvatore Mannino — perché consente di effettuare una diagnosi precoce e di intervenire tempestivamente in modo risolutivo. Rivolgo pertanto un appello a tutti coloro che hanno le caratteristiche per potere accedere, affinché dichiarino proattivamente la propria volontà di sottoporsi al test di screening; al tempo stesso, rivolgo un appello anche a tutti gli operatori sanitari, affinché si adoperino attivamente nell’informare adeguatamente ed incentivare così l’adesione a questa iniziativa».

Salvatore Mannino


Del resto, si calcola che in Italia tra l’1% e l’1,5% della popolazione sia affetta da Epatite C; e in Lombardia si stima che circa 150.000 persone presentino l’infezione da HCV. Non solo: fino al 2015 in Italia moriva 1 persona ogni 30 minuti per le conseguenze dell’Epatite C; oggi, fortunatamente, sono disponibili cure con farmaci che portano alla guarigione in più del 95% dei casi, con scarsi effetti collaterali. Per quanto riguarda la provincia di Cremona, l’incidenza – intesa come numero di casi nuovi registrati ogni anno – è contenuta e pressoché stabile.


«Nell’arco degli ultimi dieci anni — afferma Angelo Pan, direttore dell’Unità operativa di Malattie Infettive dell’Asst di Cremona — sono stati trattati dal nostro servizio circa un migliaio di pazienti risultati positivi, tuttavia è difficile determinare l’effettiva incidenza sulla popolazione territoriale, perché molto spesso la malattia si presenta in forma asintomatica. Lo screening è uno strumento che può aiutarci a determinare la dimensione di questa infezione, soprattutto nella fascia critica presa in considerazione, ovvero chi ha un’età compresa indicativamente tra i trenta e i cinquant’anni. La trasmissione del virus HCV avviene per via ematica, per esempio con trasfusioni, scambio di siringhe e aghi infetti (in casi di tossicodipendenza), nell’ambito di procedure medico-chirurgiche o più raramente può avvenire tramite rapporti sessuali o entrando in contatto con oggetti taglienti contaminati (per esempio rasoi, lamette, forbici per le unghie o simile). Il contagio non può avvenire per via orale né alimentare».

Angelo Pan


Intanto, si assiste ad un mutamento profondo dell’epidemiologia delle epatiti virali per il miglioramento delle condizioni igieniche e socio-economiche: «E anche per una miglior consapevolezza del rischio di trasmissione delle infezioni virali ma, nel caso dell’epatite C, la sua storia naturale è pesantemente gravata dalla mancanza di un vaccino, nonostante le sperimentazioni in corso – spiega la dottoressa Fernanda Menozzi, responsabile del progetto Eliminazione HCV per Asst di Crema — . L’infezione acuta, conseguente al primo incontro con il virus, spesso ha un decorso asintomatico, in altri casi può causare modesti sintomi come stanchezza, inappetenza, nausea, dolori muscolari che mimano una forma influenzale. La mancanza di sintomi ne impedisce la diagnosi precoce e l’infezione quindi rimane misconosciuta».

Fernanda Menozzi


In circa il 20-30% dei casi, nell’arco di sei mesi avviene la guarigione dell’episodio acuto ma, nel 70-80% dei casi, cronicizza. «Nel corso della sua evoluzione può causare un progressivo danno al fegato — spiega ancora Menozzi —. La malattia cronica che di solito è benigna, in circa il 20-30% dei casi evolve, nell’arco di 10-20 anni, a cirrosi che aumenta il rischio di insufficienza epatica e, nel 5% dei casi, di tumore. Il virus però non causa solo malattia epatica, ma danneggia anche organi ed apparati diversi. Si stima che le manifestazioni extraepatiche siano riscontrabili nel 75% dei soggetti portatori di virus C. La sua infezione può concorre a sviluppare steatosi epatica e il diabete, danneggiare i reni, il sistema cardio-vascolare, il sistema nervoso e indurre problemi ematologici e reazioni immunologiche patologiche. L’eliminazione del virus C si traduce quindi in un significativo beneficio clinico generale».


Di sicuro, la terapia per eradicare il virus ha compiuto passi da gigante proprio negli ultimi anni. «I nuovi farmaci antivirali ad azione diretta sono estremamente maneggevoli — concludono Pan e Menozzi —: si assumono per via orale, sono ottimamente tollerati, molto efficaci e praticamente privi di effetti collaterali». E dopo solo 8, massimo 12 settimane di trattamento a seconda del farmaco utilizzato, si arriva alla guarigione in oltre il 99% dei pazienti, riducendo significativamente il carico di morbilità e mortalità.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400