L'ANALISI
14 Luglio 2022 - 05:10
La risposta di Elisabetta II
CAPRALBA - Scrive abitualmente ai grandi del mondo: Papi, re, capi di Stato. E, non di rado, riceve in risposta lettere piene di gratitudine. Così Lorenzo Pellegrini è arrivato a collezionare, nella sua casa di Capralba, almeno 5.000 lettere, testimoni di questa corrispondenza del tutto particolare.
Sessantaseienne ex responsabile di una società di servizi, oggi in pensione, Pellegrini è apprezzato nel Cremasco e non solo come autore di poesie (ventinove i libri che ha pubblicato, anche a scopo benefico). Non tutti sono però a conoscenza del suo hobby — coltivato da oltre vent’anni — di scrivere ai grandi della Terra. L’ultima a rispondergli, in ordine di tempo, è stata la regina Elisabetta II, sovrana d’Inghilterra: la lettera che gli è stata recapitata lunedì mattina è un sentito ringraziamento per gli auguri che Pellegrini le aveva inviato nell’autunno scorso in occasione dell’anniversario numero 70 della sua ascesa al trono d’Inghilterra.
«Scrivere mi piace – racconta Pellegrini — e da parecchi anni ho la passione di mandare lettere a capi di Stato, cardinali, reali e Papi, tutte scritte a mano. Da gennaio a oggi ho ricevuto settanta risposte su novantacinque lettere. Tra gli altri, in questi ultimi mesi, ho scritto alla regina Margherita II di Danimarca, al primo ministro spagnolo Pedro Sanchez Perez-Castejon e alla superiora delle Missionarie della Carità (le suore di Madre Teresa di Calcutta), suor Joseph Micharl. Se conto anche la lettera che ho ricevuto lunedì, la regina d’Inghilterra in questi anni mi ha risposto ben sette volte».
Non mancano gli aneddoti, come quello legato a Karol Wojtyła.
«A seguito di una mia lettera indirizzata a Giovanni Paolo II – spiega Pellegrini — una mattina, alle 7.30, mi squillò il telefono di casa. L’interlocutore si presentò come monsignor Stanislao Dziwisz, il segretario personale del pontefice, arcivescovo emerito di Cracovia. Pensando ad uno scherzo, gli risposi che, se lui era il segretario del Papa, io allora ero il Papa in persona, e riattaccai. Il telefono squillò di nuovo: era davvero monsignor Dziwisz, per dirmi che il Santo Padre mi avrebbe ricevuto in Vaticano. Un’altra grande sorpresa per me fu la risposta di suor Nirmala Joshi, la religiosa che succedette a Madre Teresa di Calcutta alla guida delle Missionarie della Carità, a seguito di una mia lettera di condoglianze per la morte di Madre Teresa. Isabel Allende invece mi inviò il suo libro D’amore e ombra dopo che le scrissi a seguito dell’arresto del dittatore cileno Augusto Pinochet. Recentemente ho scritto alla prima presidente delle isole Barbados Sandra Mason e ad altri capi di Stato: spero mi rispondano. Unico cruccio, ma non demordo, è il Dalai Lama, cui ho scritto già quattro volte senza mai ricevere risposta».
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