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LA BUFERA SU CREMONA

Tromba d'aria, gravi danni a Villa Flaminia

Il maltempo ha «ferito» anche l’ex dimora dei sacerdoti anziani, di proprietà della Diocesi. Il ramo di un cedro secolare, divelto dal vento, è caduto e ha squarciato il tetto: infiltrazioni

La Provincia Redazione

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10 Luglio 2022 - 13:09

Tromba d'aria, gravi danni a Villa Flaminia

CREMONA - Ogni giorno, un altro danno: mentre ancora si stanno recuperando alcune delle oltre duecento piante cadute in città, e in attesa di conoscere alla fine delle verifiche in corso quante saranno quelle a rischio crollo e presumibilmente da abbattere, con Legambiente che già chiede massima attenzione, ecco che nel conto già salato della tromba d’aria di lunedì scorso entra il prezzo pagato da Villa Flaminia, storica residenza dei sacerdoti anziani, ora chiusa, di proprietà della Diocesi. Ha ferito anche l’antica casa del clero e il suo giardino ampio, incastonato fra la via omonima e le vie Miradori e Biffi, il nubifragio che ha flagellato capoluogo e provincia. In particolare, nonostante l’accurato controllo del patrimonio arboreo disposto dalla Curia ed eseguito nel 2021, con contestuale abbattimento (e ripiantumazione) di sette alberi ammalorati, l’enorme ramo di uno dei cedri secolari ancora presenti, divelto dal vento come fosse un fuscello, si è abbattuto sulla parte più alta del tetto del saloncino e lo ha squarciato in diversi punti.

Provocando anche infiltrazioni d’acqua in una porzione della costruzione signorile di inizio Novecento, ricevuta in eredità dalle sorelle Tonghini a fine anni ‘80 insieme ai suoi 11 mila metri quadrati di verde che hanno rappresentato (e ancora sono) una vera e propria oasi naturalistica nella prima periferia della città. Abitata per trent’anni da diversi parroci dopo la rinuncia agli incarichi pastorali, da canonici della Cattedrale, dall’ex vicario generale monsignor Mario Marchesi, e per alcuni mesi anche da monsignor Maurizio Galli, vescovo emerito di Fidenza, la dimora — nella sua parte più antica — è ora oggetto di un intervento di ristrutturazione straordinaria. «E la sua manutenzione e la sua salvaguardia si stanno rivelando sempre più onerose — scrive il sito della Diocesi dando conto di quanto accaduto e delle operazioni che saranno necessarie per la sistemazione —. Purtroppo, anche il danno dovuto al maltempo richiederà una spesa onerosa».

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