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CORONAVIRUS. IL QUADRO

Covid, in provincia ancora 472 nuovi contagi

Nella Regione si registra un’incidenza di 795 nuovi casi ogni 100mila abitanti

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

07 Luglio 2022 - 17:51

Covid

CREMONA - A fronte di 52.770 tamponi effettuati, sono 13.595 i nuovi positivi (25,7% il tasso di positività che ieri era 25,9%), 472 in provincia di Cremona.

Calano i ricoverati in terapia intensiva che ora sono 26 (-3), mentre aumentano i pazienti negli altri reparti (1.215; +44). I decessi registrati sono 17 (il totale complessivo è di 40.915).

Nei ricoveri ordinari l’11,2% dei posti letto in Lombardia è occupato da pazienti Covid. In terapia intensiva, invece, sta lottando contro il virus l’1,6% dei pazienti, un dato largamente inferiore rispetto a un anno fa: a inizio giugno 2021 circa il 12% delle terapie intensive era occupato da persone affette dal Covid. Numeri che comunque segnalano una pressione più forte, anche se non preoccupante, sugli ospedali della Lombardia.

Una decina di giorni fa, infatti, più precisamente il 27 giugno, lo 0,77% del totale dei pazienti in terapia intensiva stava combattendo il Covid. E nell’area medica il 7,4% delle persone ricoverate era positiva al virus. Adesso su 1.200 ospedalizzati Covid in Lombardia, solo in 29 sono in terapia intensiva.

Nella Regione si registra un’incidenza di 795 nuovi casi ogni 100mila abitanti, cifre in linea con le percentuali degli ultimi giorni. 

lombardia

«OVER 60, QUARTA DOSE SE I CASI AUMENTANO»

Anche le persone tra i 60 ei 79 anni e le persone vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età dovrebbero ricevere una seconda dose booster» di vaccino contro il Covid se i tassi di infezione aumentano». Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia per i vaccini dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema). La raccomandazione di aprile per le persone con più di 80 anni, ha aggiunto, «resta valida: dovrebbero ricevere un secondo vaccino di richiamo».

EMA: VERSO L'OK A VACCINI ANNUALI COME PER L'INFLUENZA

«A seconda dei dati che riceviamo, potremmo essere in grado di muoverci verso un quadro simile ai vaccini per l’influenza, che non richiede la presentazione dei dati clinici prima dell’approvazione dell’aggiornamento annuale. Le discussioni tra gli esperti sono in corso». Lo ha detto Cavaleri. «Avremo bisogno di una evidenza reale per comprendere l’impatto che l’aggiornamento dei vaccini ha sulla protezione delle persone dal contagio e dall’evoluzione grave della malattia in autunno e in inverno, e quanto tempo potrebbe durare» la copertura, ha spiegato.

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