SOS ACQUA
23 Giugno 2022 - 15:59
SONCINO - La minoranza porta in consiglio un’interrogazione chiedendo all’amministrazione di prendere posizione su una proposta del Partito Gay Lgbt Solidale e Liberale che vorrebbe introdurre nei Comuni, in breve, norme contro la discriminazione omotransfobica e sanzioni per chi la pratica.
«Chiediamo chiarimenti perché il Centrodestra non si è espresso, noi ovviamente siamo favorevoli» spiega Carla Urgesi.
Picche però dalla maggioranza: «Non serve, c’è già l’articolo 3 della Costituzione che tutela i diritti di tutti i cittadini» ribatte il consigliere delegato Giuseppe Lanzanova.
Il partito nazionale che porta avanti le battaglie per i diritti inclusivi della sfera affettiva e di genere ha chiesto a tutti i municipi italiani una presa di posizione contro l’odio. La proposta è non solo condannare ma sanzionare chi discrimina. In breve, un insulto sessita o omofobico si tradurrebbe non solo in un processo penale (questo è già previsto) ma anche in una multa, magari staccata dall’agente di polizia locale che assiste alla scena.
«Una proposta di delibera – spiega Urgesi di Uniti per Soncino – che non ha mai ottenuto risposta dai nostri amministratori. Quindi siamo arrivati a chiederla noi, sperando che venga accolta».
Speranze disattese. Il Governo sotto ai Matéi, sul quid giuridico, la pensa in modo diverso: «L’amministrazione comunale – precisa infatti Lanzanova – non ritiene necessario presentare o approvare la proposta oggetto dell’interrogazione in quanto la Costituzione Italiana tutela già i cittadini tramite l’articolo 3 che, cito testualmente, specifica come tutti i cittadini abbiano pari dignità sociale e siano eguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, e di condizioni personali e sociali. Questo articolo, perciò, raccoglie già tutte le tutele che ha un cittadino».
Insomma, la delibera è rispedita al mittente.
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