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Govoni di Still I Rise: «Tra le baracche abbiamo costruito un campus di livello internazionale»

Il giovane cremonese: «Mi davano dello stupido e del fallito, ora la nostra scuola è tra le 10 migliori al mondo per collaborazione tra le comunità»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

20 Giugno 2022 - 10:53

Govoni di Still I Rise: «Tra le baracche abbiamo costruito un campus di livello internazionale»

CREMONA - «Pluribocciato, stupido, fallito, delusione, Signor Nessuno, finirai a inscatolare le merendine. Questo dicevano di me dieci anni fa - scrive sui social il cremonese Nicolò Govoni -. Oggi una delle scuole che abbiamo fondato è tra le 10 migliori al mondo per collaborazione tra le comunità. Ecco perché non ci si deve arrendere mai: perché nessuno è una causa persa».

baraccopoli

Prima e dopo i lavori

 

 

 

 

«IL MONDO PARLA DI NOI» »

 

 

«Abbiamo reso possibile l’impossibile - spiega Govoni fondatore di Still I Rise, un’organizzazione umanitaria che apre scuole per i bambini più vulnerabili nel mondo -. A Mathare, una delle baraccopoli più sovraffollate al mondo, abbiamo aperto la prima Scuola Internazionale al mondo a offrire il Baccalaureato Internazionale (IB) a bambini profughi e vulnerabili, gratis. E finalmente il mondo sta parlando di noi».

 

 

bambini

 

MA COM'E' INIZIATO TUTTO?

 

«Correva l’anno 2018, Still I Rise era un bebè, e io ero stato invitato a insegnare per tre splendidi giorni all’American School of Milan. È qui che ho spalancano gli occhi. La struttura era impareggiabile, gli insegnanti un sogno e gli studenti… be’, loro erano semplicemente incredibili. Le cose che dicevano, come le dicevano, e perché. Era chiaro che mi trovavo davanti ai futuri leader del mondo.

E prosegue: «La scuola del domani è già qui, avevo pensato, sbigottito. E IB, il percorso di studi più costoso, il più apprezzato dagli esperti, il più riconosciuto sul Pianeta, ne era il cuore pulsante. Eppure, su un miliardo e mezzo di studenti attualmente a scuola nel mondo, solo lo 0.1% di loro ha accesso a questo tipo di istruzione. Che mondo stiamo costruendo, mi sono chiesto, se solo l’élite ha accesso al meglio e gli altri devono accontentarsi delle briciole? Perché loro sì e tutti gli altri no? Dobbiamo averlo anche noi!».

 

scuola

 


Il racconto di Nicolò: «Tutti mi hanno preso per pazzo quando ho deciso di portare IB ai più vulnerabili. Quando ho deciso di aprire una Scuola Internazionale gratuita per i bambini più svantaggiati in alcuni dei luoghi più degradati del pianeta mi hanno dato dell’idealista, dell’ingenuo, dell’arrogante, del megalomane. Quasi nessuno ci ha creduto. Ma nel 2021 ci siamo riusciti, e siamo diventati i primi al mondo raggiungere questo obiettivo. A Mathare, in Kenya, abbiamo portato il percorso di studi più riconosciuto su scala globale costruendo, tra le baracche, un campus di livello internazionale. Qui, dove si registra una densità di oltre 68.000 persone per chilometro quadrato, dove le elezioni significano violenza e morte, dove persino la polizia ha paura a entrare, noi offriamo ai nostri studenti il meglio del meglio: assistenza psicologica e sanitaria, laboratori di arte, recitazione, computer e nuoto, club extracurricolari, un sistema di scuolabus che copre l’intera città, le uniformi disegnate da Armani e una rapporto tra studenti e insegnanti pari a 10:1».

E conclude: «Ma soprattutto, qui accogliamo 8 nazionalità diverse - Congo, Somalia, Etiopia, Sud Sudan, Uganda, Burundi, Rwanda, Kenya- in un’oasi di pace, integrazione e vera cooperazione che istituti ben più grandi e rinomati di noi possono solo sognare. Ed è proprio questo che fa di noi una delle 10 scuole migliori al mondo. In meno di un anno e mezzo, siamo riusciti a proteggere, e nutrire, e far fiorire qualcosa verso cui la diplomazia e la politica internazionale fallivano da anni: la Pace. Tutto questo è iniziato da un sogno impossibile, e da un Signor Nessuno che si è rifiutato di arrendersi e finire a inscatolare merendine. È proprio per questo che a Still I Rise non ci arrendiamo mai: perché per noi nessuno, nessun bambino al mondo, è una causa persa. E cambiando il mondo lo dimostriamo».

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