L'ANALISI
18 Giugno 2022 - 05:15
Un esemplare di cimice dell'olmo
CREMA - Da alcuni giorni in diverse zone della città, da via Kennedy a via Carlo Urbino, dalla frazione di Santo Stefano sino a via Mercato, si registra un’invasione di cimici dell’olmo. Si tratta di insetti di piccole dimensioni che, è bene precisarlo subito, non sono pericolosi per l’uomo, ma certo rappresentano un fastidio non da poco. Chi vive nei pressi dei grandi alberi infestati da queste cimici, si trova con centinaia di piccoli insetti un po’ ovunque, su finestre, zanzariere, persiane, e spesso anche in casa. Decine le segnalazioni arrivate in Comune all’attenzione degli uffici e dell’assessore all’Ambiente Matteo Gramignoli.

Proprio quest’ultimo assicura che è in corso una campagna di disinfestazione che sta interessando le zone più colpite dal fenomeno. «Stiamo provvedendo, tramite un’azienda specializzata, a intervenire in tutte le aree interessate – chiarisce l’esponente della giunta ormai in scadenza di mandato –: il problema delle cimici dell'olmo è diffuso in moltissime città lombarde e piemontesi ed è arrivato anche da noi». Il Comune si muove comunque con le dovute precauzioni.

«Non irroriamo le piante in maniera discriminata, per evitare problemi legati a un eccesso di prodotti, che ovviamente non sono per nulla tossici» conclude Gramignoli. Il disagio per i residenti è importante. Impossibile tenere le finestre aperte senza almeno una zanzariera a protezione. Difficile anche capire quando la diffusione a macchia di leopardo della cimice comincerà a rientrare. Si tratta di un insetto innocuo e per combatterlo, oltre a installare delle zanzariere alle finestre si può ricorrere all’utilizzo di insetticidi domestici a bassa tossicità, preferendo quelli a base di piretrine di sintesi o naturali.

A livello generale, ancora non sono state individuate procedure efficaci in grado di contrastare la proliferazione di questi insetti a livello di trattamento fitosanitario. La cimice dell’olmo, infatti, trascorre un periodo limitato del suo ciclo vitale in cima agli alberi e la normativa sull’uso degli antiparassitari in ambiente urbano vieta quasi totalmente qualsiasi tipo di irrorazione in chioma, per evitare di provocare seri problemi di salute ai cittadini allergici.
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