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CREMA/SPINO D'ADDA

Caos e code per il rifacimento dell'asfalto sul ponte della Paullese a Spino

Centinaia di automobilisti cremaschi bloccati dall'alba a causa del prolungarsi dei lavori che inizialmente dovevamno concludersi nella nottata. L'ira del sindaco Galbiati

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

16 Giugno 2022 - 08:47

Caos e code per il rifacimento dell'asfalto sul ponte della Paullese a Spino d'Adda

CREMA - Centinaia di automobilisti cremaschi in coda dall'alba a causa del prolungarsi dei lavori di rifacimento dell'asfalto sul ponte della Paullese a Spino d'Adda. La Provincia aveva inizialmente previsti per la nottata, ma a causa di qualche problema tecnico le operazioni sono continuate anche a inizio giornata e dovrebbero concludersi entro un'ora. Code interminabili e traffico bloccato sia lungo la Paullese raddoppiata in direzione Milano sia tra Pandino e Spino.

LA RABBIA DEL SINDACO GALBIATI

Il sindaco di Spino d'Adda Enzo Galbiati è imbufalito per la situazione che è venuta a crearsi a causa dei lavori di rifacimento dell’asfalto sul ponte dell’Adda della Paullese, che si sono protratti ben oltre quanto ipotizzato dalla Provincia. Dovevano concludersi durante la notte, sono proseguiti per buona parte della mattinata, creando un ingorgo gigantesco in entrambe le direzioni e impedendo ai pendolari cremaschi di raggiungere il posto di lavoro a Milano. "Da ore chiamo tutti in Provincia per capire come è stato possibile questo disastro e nessuno mi risponde, non ci hanno avvisato dei lavori di rifacimento dell’asfalto, segnalando data, orari e apponendo l’adeguata cartellonistica. In più ci chiedono di regolare il traffico con la nostra polizia locale quando la Paullese raddoppiata è provinciale. Dall’alba sono stato tempestato di chiamate da cittadini giustamente fuori dai gangheri. Non è possibile bloccare un territorio intero in questo modo. Abbiamo da ore il paese invaso dai veicoli, con la gente bloccata in coda. Siamo davvero considerati l’ultima ruota del carro dell’intera provincia di Cremona. Tutto ciò è inaccettabile".

FOTO: FOTOLIVE/JACOPO ZANINELLI

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