Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

ECONOMIA

Mercato dell'auto, in provincia la ripresa c’è, in Italia è crisi nera: -15%

A livello locale le immatricolazioni di maggio superano quelle di aprile (+189). Volskswagen e Fiat leader

La Provincia Redazione

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

06 Giugno 2022 - 05:20

Mercato dell'auto, in provincia la ripresa c’è, in Italia è crisi nera: -15%

CREMONA - Tra gennaio e maggio si sono attestate su un valore medio di 600 al mese le immatricolazioni di auto in provincia di Cremona, con lo scorso mese a quota 627 ed in consistente risalita (+ 189), rispetto alle 438 di aprile, che aveva invece fatto registrare un crollo (-299) nel confronto con le 667 di marzo. Più stabile il dato registrato nel primo trimestre (651 a gennaio, 617 a febbraio e - appunto - 667 a marzo). Lo scorso mese, il podio dei marchi più venduti è stato dominato quasi a pari merito da Volkswagen e Fiat, con il Gruppo tedesco a quota 67 che precede in un’incollatura il brand italiano (66), imponendo invece una distanza di 8 lunghezze a Toyota /Lexus (59). Più staccati, a completare la griglia dei primi dieci, Ford (39 gli esemplari venduti nel periodo considerato in provincia di Cremona), Kia (37), Opel (34), Dacia (31), Renault (29), Hyundai (27) e Citroen/Ds (26).


La situazione generale fa comunque registrare un forte arretramento del mercato. In maggio, in Italia, sono state immatricolate 121.299 autovetture, con un calo del 15,1% su maggio 2021 e del 38,7% sull’ultimo mese di maggio precedente la pandemia (2019). Disastroso anche il bilancio del periodo gennaio-maggio, che chiude con 556.974 immatricolazioni, e un calo del 24,3% sul gennaio-maggio 2021 e del 38,9% sul gennaio-maggio 2019.


Proiettando il risultato dei primi cinque mesi del 2022 sull’intero anno si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.136.682 autovetture, che può essere considerato il livello di immatricolazioni realizzabile nel 2022 senza gli incentivi annunciati dal Governo a fine 2021, concessi con decreto il 6 aprile scorso e prenotabili da parte dei concessionari sulla piattaforma del Ministero dello sviluppo economico dal 25 maggio.

Gian Primo Quagliano


Questi incentivi, secondo il Centro Studi Promotor, guidato da Gian Primo Quagliano, dovrebbero assicurare 200.000 vendite aggiuntive. Se sarà così, si può dunque ritenere che l’intero 2022 si chiuderà con 1.336.682 autovetture immatricolate. «Si tratta di un livello infimo, inferiore dell’8,3% al risultato del 2021, del 30,3% al risultato del 2019 (l’anno precedente la pandemia) e di ben il 38,5% al livello medio degli anni precedenti la crisi dei mutui sub prime innescata nel 2007 dal fallimento di Lehman Brothers», sottolinea Quagliano. «Inutile dire che la previsione per il 2022 di 1.336.682 vetture immatricolate è fortemente allarmante, tanto più che l’obiettivo è stato raggiunto con lo stanziamento da parte del Governo di incentivi alle autovetture per 615 milioni che, come si è detto, dovrebbero assicurare 200.000 immatricolazioni aggiuntive».

«L’iniziativa del Governo è stata opportuna, ma non si può non segnalare che data la gravissima situazione del mercato dell’auto sarebbe stato necessario, per impedire una turbativa della domanda, procedere annunciando gli incentivi dopo averli adottati; e soprattutto sarebbe stato necessario uno stanziamento decisamente più elevato. Dalla piattaforma del Ministero dello Sviluppo economico destinata ad accogliere le prenotazioni dei concessionari per usufruire degli incentivi per i propri clienti, emerge che dal 25 maggio è stato prenotato il 14% dei 220 milioni per le vetture con emissioni di CO2 da 0 a 20 grammi per chilometro, il 9% dei 225 milioni disponibili per le vetture con emissioni di CO2 da 21 a 60 grammi per chilometro e ben il 78% dei 170 milioni disponibili per le vetture con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi per chilometro».

«I dati mettono in evidenza che il Governo - oltre a non rispondere alle esigenze del settore - ha destinato fondi esuberanti per le auto con emissioni di CO2 da 0 a 60 grammi/km e fondi assolutamente insufficienti per le vetture ad alimentazione tradizionale, ma con emissioni di CO2 non superiori a 135 grammi/km».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400