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Riforma della giustizia, verso il referendum: incontro per capire di più

Il 12 giugno si avvicina, ma i cinque quesiti della consultazione abrogativa per ora non catturano l’attenzione. Convegno dalle 9.30 al Monteverdi: evento informativo trasversale alle forze politiche

La Provincia Redazione

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04 Giugno 2022 - 05:25

Riforma della giustizia, verso il referendum: incontro per capire di più

CREMONA -  Interesse per la materia: poco, purtroppo. Si avvicina il 12 giugno, ma le urne sui cinque quesiti oggetto del referendum abrogativo sulla giustizia non riescono a catturare l’attenzione degli italiani.

Per capirne di più, oggi i cittadini potranno partecipare all’evento informativo «Cambiamo la giustizia: io dico sì», dalle 9.30 al teatro Monteverdi, in via Dante. Un evento trasversale alle forze politiche, organizzato dai partiti promotori del referendum (Lega e Partito Radicale), che hanno invitato tecnici ed esponenti politici di diversi schieramenti.

I CONTENUTI DEL REFERENDUM


Introduce l’avvocato Alessio Romanelli, presidente della Camera penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’. Intervengono Maurizio Turco, segretario del Partito Radicale, Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi, esponente del Pd, l’avvocato Vinicio Nardo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, l’avvocato Marzia Soldani, presidente dell’Ordine degli avvocati di Cremona, Andrea Virgilio, vicesindaco di Cremona, esponente del Pd, l’avvocato Alessandra Ricciardi, senatrice della Lega, membro della Commissione Giustizia.

Porta i saluti il presidente del Consiglio comunale, Paolo Carletti, e modera Francesca Morandi, cronista di giudiziaria del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema.

L’intento degli organizzatori è di rimarcare l’assoluta importanza del voto referendario del 12 giugno, «per dare una spinta decisa alla riforma della giustizia in Italia, evidenziando l’insufficienza della riforma Cartabia.

Sarà un confronto a 360 gradi, aperto a tutti coloro che vogliono informarsi, superando l’assordante silenzio che sta accompagnando l’avvicinarsi della data del voto che coinvolge i cittadini, chiamati ad esprimersi direttamente e ad essere motore del cambiamento». Dopo gli interventi, i relatori saranno a disposizione per eventuali domande.

I CINQUE QUESITI

Limitazione delle misure cautelari: il referendum punta a limitare i casi in cui è possibile disporre la custodia cautelare, cioè la detenzione degli indagati o imputati prima della sentenza definitiva.

Separazione delle funzioni dei magistrati: oggi pm e giudici condividono la stessa carriera e si distinguono solo per funzioni. Il referendum punta invece a rendere definitiva la scelta, all’inizio della carriera, di una o dell’altra funzione.

Divieto di candidarsi: il quesito punta a cancellare la legge Severino che prevede incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per parlamentari, rappresentanti di governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori in caso di condanna. Ha valore retroattivo e prevede anche a nomina avvenuta, la sospensione di una carica comunale, regionale, parlamentare. Con il sì viene abrogato il decreto e si cancella l’automatismo: si restituisce ai giudici la facoltà di decidere, di volta in volta, se, in caso di condanna, occorra applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici.

Le «pagelle»: le daranno gli avvocati sulla professionalità di giudici e pm.

Le liste di candidati al Csm: il quesito riguarda le norme che regolano l’elezione della componente togata nel Csm.

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