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CREMONA

Al Vecchio Passeggio un museo verde speranza

Inaugurato un percorso botanico-didattico realizzato da Anffas e Ventaglio Blu per restituire il parco alla città

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

01 Giugno 2022 - 09:15

Al Vecchio Passeggio un museo verde speranza

CREMONA - Ci sono i palloncini colorati, il prato ripulito da cartacce, bottigliette e mascherine e l’aria di festa di chi sa di aver fatto qualcosa di bello e di importante: ieri al parco del Vecchio Passeggio è stato inaugurato il Museo degli alberi, un percorso botanico-didattico realizzato da Anffas, Ventaglio Blu e un’infinità tra associazioni e istituzioni. L’idea - bellissima - è nata dalla constatazione che il parco è un’area verde di inestimabile valore. È il giardino urbano più antico della città ed è il più grande e ospita alberi monumentali, essenze di pregio, specie tipiche della pianura e altre più esotiche. Per chi non è un esperto, però, un albero è un albero e non tutti distinguono un olmo da una robinia. I ragazzi e le ragazze di Anffas e Ventaglio Blu, i volontari e gli animatori hanno perciò individuato ventiquattro alberi e realizzato altrettanti cartelloni in legno riciclato con l’indicazione del nome in caratteri in stampatello, allegri e coloratissimi.

Alcuni cartelli realizzati in legno riciclato con l’indicazione del nome in caratteri in stampatello, allegri e coloratissimi

Inoltre, partendo dalle schede realizzate a suo tempo da Cinzia Galli, allora conservatrice del museo di Storia naturale, sono stati preparati due tipi di informazioni: le prime molto dettagliate, un po’ per addetti ai lavori, e le seconde scritte in moda da essere facili da capire per tutti, anche a chi non sa nulla di botanica o a persone con disabilità o, ancora, a chi non conosce bene l’italiano. Il percorso è quindi rivolto a chiunque voglia scoprire qualcosa di più della natura che ci circonda. A guidare la visita, un po’ emozionati e bravissimi sono stati Paola, Alessandro, Maria Paola, Valentina e Francesca. Il progetto ha però una finalità ancora più ambiziosa: restituire il parco alla città. «Per la maggior parte dei cremonesi - ha sottolineato Amedeo Diotti, presidente Anffas, rivolgendosi senza troppi giri di parole ai tre assessori presenti: Rosita Viola, Luca Burgazzi e Luca Zanacchi - questa è solo la scorciatoia per andare da porta Venezia in centro. Il parco è sporco, mal tenuto e in condizioni pessime. Il Comune sostiene che la manutenzione spetta all’Aem, l’Aem risponde che a loro tocca lo sfalcio dell’erba e la pulizia non la fa nessuno. Adesso l’abbiamo fatta noi, con i ragazzi e gli insegnanti della scuola Campi. Credo che si dovrebbe abbattere il tratto di mura che costeggia il parco, in modo da renderlo visibile dal viale». Le mura sono settecentesche, in altre città vengono valorizzate e a nessuno verrebbe in mente di tirarle giù, ma ben si comprende il senso delle affermazioni di Diotti.


«Questo parco è bellissimo - incalza Darío Garzarón Calderero, responsabile comunicazione dell’Anffas - però gode di pessima fama, è mal frequentato ed è sporco». Sul muro che porta all’area cani, qualcuno ha scritto che è «un’indecenza». Ma i ragazzi dell’Anffas, della Lae, delle tante associazioni che hanno la sede nella palazzina centrale non chiedono né controlli né telecamere: la sicurezza, la dovrebbe garantire chi il parco lo vive, con l’auspicio che ci siano sempre più persone a riappropriarsi del giardino, delle panchine, del parco giochi. Il museo degli alberi vuole essere soprattutto questo: un desiderio che vorrebbe diventare concreto, una speranza. E di speranza parla Fabrizio Caraffini di Teatro Itinerante, «maestro di cerimonia». «Questo è un luogo che ha tanti anni di storia alle spalle - ricorda -, questa ghiaia è stata calpestata prima di noi anche da centinaia di persone malate quando questo era il giardino del vecchio ospedale. Si pensava che stare in mezzo alla natura portasse beneficio a chi soffriva di disturbi mentali, ai tubercolotici, alle donne isteriche, alle sifilitiche. C’è stata tanta sofferenza qui, ma anche tanta speranza di guarigione». È simbolo di speranza anche il ginkgo biloba del Vecchio Passeggio, imponente e bellissimo con le sue foglie a ventaglio. «C’erano degli alberi così anche a Nagasaki quando fu lanciata la bomba atomica - dice Caraffini -, alcuni sono sopravvissuti e hanno germogliato di nuovo. Da allora questa pianta è diventata simbolo di resistenza, speranza e pace e sappiamo quanto ce n’è bisogno in questi giorni».


Il Museo degli alberi è inserito nel progetto Intrecci urbani realizzato da Anffas, associazione Città Rurale, Gli Amici di Robi e Di.Di.A.PSI e in collaborazione con il Comune, il Centro Quartieri Beni Comuni, il CSV Lombardia Sud e il Museo di Storia Naturale. Inoltre, grazie alla collaborazione con Cremona Urban Bees sono stati realizzati alcuni ‘bee hotel’, casette per api e altri insetti per incrementare la biodiversità all’interno del parco. E anche questo è bellissimo.

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Commenti all'articolo

  • bvrtpt

    01 Giugno 2022 - 11:26

    Speriamo che non facci a la fine del "sistema solare"...

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