CALCIO
12 Maggio 2022 - 05:35
CREMONA - Crescono le imprese gestite da stranieri. Aumentano il valore aggiunto e i posti di lavoro che fanno capo a cittadini non italiani. E di pari passo lievitano le rimesse, vale a dire quel fiume di denaro che ogni anno gli stranieri inviano dall’Italia ai Paesi di provenienza.
Lo studio della Fondazione Moressa su dati Banca d’Italia fotografa la situazione alla fine del 2021. In provincia di Cremona, lo scorso anno le rimesse hanno raggiunto la quota record di 35 milioni di euro, circa 3 milioni al mese, con un incremento dell’8,1% rispetto all’anno precedente, mentre la variazione rispetto al 2016 si attesta a un sorprendente + 38,8%. Le rimesse che partono dalla provincia rappresentano il 2% del totale della Lombardia (1,7 miliardi di euro), con Milano che fa la parte del leone, con oltre 850 milioni di euro.
A livello locale l’effetto Covid ha pesato senza dubbio in quel +8,1% rispetto al 2020 ma è altrettanto chiaro che la tendenza a un progressivo incremento delle rimesse appare decisamente consolidata.
Secondo la Banca Mondiale, la pandemia ha portato un calo delle rimesse solo nel secondo trimestre 2020. Complessivamente, il 2020 aveva registrato un calo di appena -1,7% rispetto al 2019. Nel 2021, la ripresa economica ha determinato un aumento complessivo del +7,3% rispetto al 2022.
In tutto dall’Italia sono usciti 7,7 miliardi di euro. Le rimesse inviate dagli immigrati residenti in Italia a sostegno delle famiglie nei Paesi d’origine sono in costante aumento dal 2017. Il volume complessivo si avvicina al picco massimo registrato nel 2011 (8 miliardi). Nel 2021 registrano un +12,2% rispetto all’anno precedente e un +46,3% rispetto al 2016. Anche l’incidenza sul Pil torna a crescere (0,44%).
Il primo Paese di destinazione è il Bangladesh con 873 milioni di euro (11,3% del totale). Seguono Pakistan e Filippine. Calano invece i flussi verso l’Est Europa, in particolare Romania (-8,5%), Ucraina (-8,0%) e Moldavia (-7,3%). In questo caso è probabile che la riapertura delle frontiere abbia fatto ripartire i viaggi su strada degli immigrati, che spesso portano con sé regali o denaro per la famiglia. Durante il lockdown, invece, l’invio di denaro era rimasto l’unico strumento di sostegno.
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