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IN PROVINCIA DI CREMONA

Criminalità, reati contro la Pubblica amministrazione in calo

I 30 anni della Dia: «Ma si denuncia poco, confusamente e in forma anonima»

Francesca Morandi

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05 Maggio 2022 - 18:57

Criminalità, reati contro la Pubblica amministrazione in calo

CREMONA - La Direzione investigativa antimafia ha compiuto 30 anni. Ma l’auspicio è che «un giorno venga sciolta, perché vorrà dire che non ci sarà più alcuna mafia da contrastare».

L’auspicio è riecheggiato nell’auditorium Santa Giulia, a Brescia in occasione, ieri, della tappa bresciana della mostra ‘La corruzione nella Pubblica Amministrazione’. Lo riporta il Giornale di Brescia (il convegno è stato moderato dal direttore Nunzia Vallini).

«Siamo in un momento storico delicato, perché con l'arrivo dei fondi europei legati al Pnrr gli appetiti delle mafie sono cresciuti e i rischi aumentano. Per questo, l'attenzione da qui ai prossimi anni sarà massima», ha detto Giuseppe Busia, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione.

Il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Brescia, Guido Rispoli, riportandosi alla relazione dell’anno giudiziario, ha osservato come la legge cosiddetta «spazza corrotti> non abbia inciso nel contrastare i crimini contro la Pubblica Amministrazione.

E «se è vero che i numeri complessivi sono significativi, è altrettanto vero che tali numeri si riferiscono per lo più a resistenze, violenze, minacce, oltraggi nei confronti di pubblici ufficiali oppure a denunce per abusi od omissioni d’ufficio destinate quasi sempre ad essere archiviate», invece i reati contro la Pubblica Amministrazione «più importanti, vale a dire corruzioni, concussioni e induzioni indebite a dare o promettere utilità, sono ormai prossimi all’evanescenza».

Un esempio? Il dato statistico relativo al circondario di Cremona, che «evidenzia una significativa riduzione dei reati contro la Pubblica Amministrazione (da 163 a 138)». Un dato che, però, avverte la Procura, va letto «con prudenza in quanto è oscillante, tenuto conto che l’anno precedente era salito da 136 a 163, mentre l’anno prima ancora era sceso da 170 a 136».

Si estinguono i procedimenti più significativi: infatti, i reati di corruzione, dopo essere scesi l’anno precedente da 6 a 2, quest’anno scompaiono, così come scompaiono quelli di concussione (da 1 a 0), mentre i reati di peculato calano significativamente da 6 a 2.

In controtendenza, sono i reati di malversazione di erogazioni pubbliche, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche che raddoppiano da 7 a 15.

Secondo il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Pellicano, «in questa materia la ricerca delle notizie di reato è molto ostica. Si tratta di reati notoriamente non denunciati, se non confusamente e quasi sempre in forma anonima. È il pubblico ministero che attraverso la sua capacità, spesso risalendo da reati di natura economica (ad esempio i reati tributari e di bancarotta) o partendo da reati in materia ambientale ed edilizia, individua il comportamento scorretto della Pubblica Amministrazione».

«Nella consapevolezza di questa situazione», la Procura «ha perseguito la strada della specializzazione, nel convincimento che i pm che si occupano della relativa materia possano così essere nelle condizioni migliori per cogliere quei campanelli di allarme nell’attività della Pubblica Amministrazione dai quali desumere eventuali comportamenti abusivi dei pubblici ufficiali».

Ma ci vogliono magistrati per tale impegno. L’unico che trattava la materia è stato trasferito a Milano. I fascicoli sono in mano al procuratore. 

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