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CINGIA DE' BOTTI

Costretta sulla carrozzina, «Rischio la vita tutti i giorni»

La 39enne Zapperi chiede di mettere in sicurezza la strada per raggiungere il paese

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

12 Marzo 2022 - 05:00

Costretta sulla carrozzina, «Rischio la vita tutti i giorni»

CINGIA DE’ BOTTI (Ca’ de’ Corti) - Un chilometro da percorrere in bicicletta lungo una strada non è un problema per chi non ha problemi di salute, ma diventa un ostacolo invece per chi non può muoversi sulle proprie gambe. È il caso di Chiara Zapperi, 39 anni, che abita in via Ca’ de’ Corti, la strada provinciale che collega la Giuseppina con la frazione di Cingia de’ Botti.


INVALIDA AL 100%


«Sono invalida al 100 per cento e riesco a muovemi solo in carrozzina, sono disoccupata e madre di tre ragazze - spiega Chiara -. Abito con mia mamma e riesco a spostarmi in modo autonomo per andare in centro a Cingia a fare le mie cose, ma ho un grosso problema. Sono costretta a percorrere il tratto di strada che mi separa dalla Giuseppina in mezzo a trattori e camion che si devono fermare per poter passare. Un giorno mi sono trovata in mezzo a due camion, uno davanti e uno dietro, e non è stato proprio il massimo. Avere dei ‘bestioni’ di automezzi dietro e davanti e rischiare di finire nel fosso alla mia destra non è per niente bello, mettetevi nei miei panni. Per fortuna il camionista che avevo dietro ha capito la situazione e si è fermato. Questa situazione si ripete spesso, purtroppo, e ogni volta ho una gran paura di finire nel fosso. Chi mi vede poi se finisco là dentro? Per fortuna poi riesco ad attraversare senza problemi la Giuseppina grazie al sottopassaggio ciclopedonale che era stato realizzato a suo tempo dall’amministrazione provinciale di Cremona». La stessa Provincia alla quale ora Chiara chiede una mano per risolvere le problematiche aperte sotto il profilo viabilistico. «Io – continua Chiara – non voglio essere costretta a restare chiusa in casa, diventerei matta. Per fortuna non mi abbatto nonostante le difficoltà e cerco di reagire e se c’è da lottare per una causa che ritengo giusta io lo faccio».


RIENTRANZE


Chiara chiede di valutare la realizzazione di rientranze, in modo da aumentare la sicurezza di tutti, anche quando si incrociano dei veicoli. «È stato già fatto lungo la strada tra Cingia e Motta Baluffi - osserva -, non si potrebbe ripetere in questo tratto? Penso che non sarebbe un grosso problema, anche chiedendo ai proprietari dei terreni interessati, creare questi spazi. Due o tre, sarebbero un’isola protetta».


ILLUMINAZIONE


«E poi sarebbe opportuno illuminare un po’ la strada, che adesso è buia. C’è solo un lampione, non troppo lontano dalla curva, e sull’incrocio. Chiedo di procedere prima che succeda veramente qualcosa di brutto».


UN AIUTO PER TUTTI


Chiara porta avanti la sua richiesta non solo a nome suo: «Ho una figlia che compie 12 anni a maggio e va in bici. Non posso chiuderla in casa, ma sono sempre preoccupata quando si dirige verso il paese. Mi metto all’ingresso e la controllo, sempre con il fiato in gola perché temo che possa succederle qualcosa. Qua poi abita un’altra famiglia, in una casa che abbiamo affittato, dove vive un bambino con delle disabilità. E poi c’è anche un altro bambino con dei problemi motori. Insomma, la questione non riguarda solo la sottoscritta ma anche tre giovanissimi. E comunque posizionare qualche punto luce e creare qualche rientranza a lato della strada potrebbe essere molto utile, in generale, a tutte le persone che transitano lungo la strada. Ci sono tanti mezzi che passano, perché c’è un caseificio, poi c’è la Parmovo, ci sono le aziende agricole con il passaggio dei trattori, ci sono tante automobili».


VELOCITÀ ELEVATE


Tra l’altro, molti sfrecciano a velocità piuttosto elevate qua, forse anche perché l’ultimo tratto che da Ca’ de’ Corti porta alla provinciale Giuseppina è rettilineo. Spero davvero che chi ne ha la possibilità e il potere possa agire per fare qualcosa di concreto al più presto».

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