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LA GUERRA DI PUTIN

Ucraina, l’esempio d’amore di Alexander e Zarina

La storia dei coniugi, lui russo e lei ucraina, residenti a Gombito. La loro unione forte, i timori per i parenti

Elisa Calamari

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01 Marzo 2022 - 05:30

Ucraina, l’esempio d’amore di Alexander e Zarina

Zarina e Alexander Kozhenov

GOMBITO - Lui arriva dalla città russa di Kursk, a circa 600 chilometri da Mosca; lei è nata in Ucraina: il conflitto bellico in corso li vorrebbe nemici, ma sono marito e moglie da 16 anni, papà e mamma di una ragazza di 13 e un bambino di 7 anni.

Alexander e Zarina Kozhenov, titolari del ristorante pizzeria Daki in via Marconi, abitano in Italia da tanto tempo ma negli ultimi giorni stanno vivendo con mente e cuore proiettati oltre confine: in costante apprensione per quanto sta accadendo nei rispettivi Paesi d’origine. Soprattutto perché fra Kiev e Mosca, ma anche nella contesa penisola di Crimea, hanno lasciato diversi parenti e amici.

LA STORIA DI ALEXANDER E ZARINA.

coniugi

Alexander e Zarina Kozhenov, lui russo e lei ucraina

«Prima di conoscere mia moglie ho conosciuto mia suocera – sorride Alexander ripercorrendo la loro storia –. Sono arrivato in Italia 22 anni fa e ho trovato lavoro in un ristorante a Crema, dove lavorava anche la madre della mia futura moglie. Qualche anno dopo, una volta che mi sono stabilizzato economicamente e ho raggiunto maggiore tranquillità, ho potuto permettermi di tornare a casa: ho deciso di andare in Crimea a trovare i miei parenti per le vacanze. Ho condiviso il viaggio con mia suocera, che voleva a sua volta tornare dalla famiglia. Abbiamo percorso 1.960 chilometri per arrivare alla prima tappa, in Ucraina, mi sono fermato a riposare un po’ da loro prima di ripartire verso la mia meta. Ed è lì che l’ho conosciuta».

È nato l’amore, nel modo più semplice e allo stesso tempo più complesso possibile, perché la storia è stata inizialmente a distanza. Lui in Italia, lei nel Paese che si affaccia al Mar Nero. «Ci sentivamo per telefono – ricorda ancora Alexander – ma dopo un anno ci siamo sposati. Abbiamo messo su famiglia e dopo 17 anni di lavoro, di fatica e sacrifici, abbiamo deciso di rischiare e di aprire la pizzeria: l’abbiamo da circa cinque anni. Si chiama Daki perché sono le prime lettere dei nomi dei nostri figli». 

Non c’è alcun odio fra ucraini e russi. Il popolo ucraino è ospitale, buono

Quella di Alexander e Zarina è una bella storia, anche se costellata da momenti dolorosi come la perdita di un figlio, ma da alcuni giorni ad incuriosire i clienti che varcano la soglia del locale di Gombito è soprattutto la loro nazionalità. Per la coppia, in realtà, non c’è nulla di strano: «Io sono russo, ma mia madre era ucraina – continua il ristoratore di Gombito –. I legami fra Russia e Ucraina sono tantissimi, da sempre. L’ultima volta che siamo stati in Ucraina è stata sette anni fa, mentre in Russia siamo tornati nel 2019 e avevamo in programma un ulteriore viaggio proprio nel 2022. Ora chi parte più… Sentiamo per telefono parenti e amici, sia io sia lei. L’impressione che mi sono fatto? In base a quello che mi raccontano a Kiev sta vincendo l’esercito ucraino, perché il popolo è molto unito, coeso: ci sono l’orgoglio e la volontà di difendere la propria terra. L’esercito russo è in difficoltà».

Donne e bambini però sono scappati da Kiev: «La moglie del fratello di mia madre ha trovato rifugio in Repubblica Ceca, lui è rimasto per combattere. Hanno tutti dovuto lasciare il lavoro, ora chi può spostarsi sta valutando se venire in Italia».

Alexander preferisce non fare previsioni né attribuire responsabilità – «è tutto imprevedibile e purtroppo mi sono già sbagliato, perché non pensavo ci sarebbe stato un attacco da parte di Putin» – ma non nasconde che anche l’America ha e ha avuto un ruolo chiave nello scoppio di questo conflitto.

Si dice preoccupato anche per le sanzioni inflitte alla Russia, «perché se le chiudono tutto ci saranno ripercussioni economiche per tutto il mondo», e ribadisce che non c’è alcun odio fra ucraini e russi: «Il popolo ucraino è ospitale, buono. E non lo dico solo perché ho sposato un’ucraina. Vogliono difendere la loro terra».

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