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LA GUERRA DI PUTIN

Ucraina, l’invio di furgoni blindati per le città sotto assedio

Il dono dell’imprenditore Bykovskyy per aiutare i compatrioti impegnati a vigilare strade e piazze

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

28 Febbraio 2022 - 05:25

Ucraina, l’invio di  furgoni blindati per le città sotto assedio

I cittadini di Dnipro preparano Molotov

MALAGNINO - Vive in Italia dal 2002, ma i suoi familiari sono in Ucraina, al centro della guerra, sotto assedio. Volodymyr Bykovskyy, imprenditore nel settore dei trasporti, ha deciso di acquistare alcuni mezzi blindati (quelli che solitamente vengono utilizzati dagli istituti di sicurezza bancari) per aiutare il suo popolo a sorvegliare la città. Ci sono infiltrati russi che segnano i bersagli, ovvero edifici e punti da distruggere. Di notte durante le ronde i militari ucraini pattugliano la città e per farlo hanno bisogno di mezzi idonei. «Ho deciso di acquistarne alcuni e di inviarli per aiutare l’Ucraina a sorvegliare le strade» racconta.

Uno dei furgoni blindati acquistati da Volodymyr Bykovskyy


Un legame forte quello che Volodymyr ha con la sua terra d’origine, dove vivono ancora i suoi familiari, in particolare la mamma, i cognati e il nipote di soli 20 anni, diventato un difensore della patria. «Sin da quando ero bambino ero ospite a San Felice, poi nel 2002 mi sono trasferito in Italia, in un primo momento da solo, poi con mia moglie. Sono un imprenditore che si occupa dell’acquisto e della vendita di mezzi e non potevo tirarmi indietro. L’Ucraina è un Paese indipendente, il popolo ucraino ha deciso di andare verso l’Europa, ha fatto le sue scelte. La Russia lo sta uccidendo, sta compiendo un genocidio senza che nessuno intervenga in sua difesa. E’ importante che ci sia un intervento dell’Europa per fermare la guerra e ripristinare la pace». E mentre la televisione e il web trasmettono incessanti aggiornamenti su quanto sta accadendo a Kiev, questa famiglia che risiede a Malagnino vive con il fiato sospeso, preoccupata per i propri cari, per la propria gente e il destino della sua Patria.


«Mia cognata – prosegue nel racconto con un filo di voce – si è arruolata tra i volontari per difendere l’Ucraina. Anche mio cognato e mio nipote di 20 anni si sono arruolati con i kalashnikov. Il popolo ucraino sta vivendo una situazione di grande emergenza. Non ha armi e non ha mezzi, per difendersi dai carri armati russi usano le molotov. Ciò che chiediamo ora è che l’Europa intervenga per aiutare a ripristinare la pace. Donne e bambini che avevano la possibilità sono scappati, ma ora le strade sono bloccate e la paura regna sovrana. Mia mamma l’altra notte è stata svegliata alle 3 dal suono della sirena e con centinaia di persone si è diretta nel bunker della scuola dove è rimasta sino alle 8, quando la sirena ha smesso di suonare». L’appello dunque che lancia questa famiglia è di «aiutare l’Ucraina affinché torni la pace e cessi subito questa guerra».

E mentre Volodymyr sta acquistando dei mezzi blindati da mandare per sorvegliare le città, anche a Persico Dosimo Domenico Ruggiero che ha alcuni amici ucraini, ha deciso di promuovere una raccolta di aiuti di beni di prima necessità. «Ogni giorno partono da Brescia mezzi diretti in Ucraina dove manca di tutto. Per questo invito tutti coloro che vogliono dare un aiuto a contattarmi al numero 333-5047480. Raccolgo pannolini, omogenizzati, cibi imbustati, antibiotici, antinfiammatori e medicinali vari, coperte, lenzuola, torce, sacchi a pelo. Il materiale verrà inviato e destinato alle popolazioni in difficoltà o tramite chi si dirige ogni giorno in Ucraina da Brescia o tramite Volodymyr».

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