L'ANALISI
26 Febbraio 2022 - 10:00
Nel riquadra Willy Monteiro Duarte pestato a morte
CREMONA - Il giorno di San Valentino un ragazzo di 20 anni si è presentato in Questura. Ai poliziotti che prendono le denunce ha raccontato l’aggressione della sera prima in un locale della movida, dove un tizio gli aveva dato un pugno al volto così violento da spaccargli lo zigomo: 30 giorni di prognosi e sala operatoria. In più, quel tizio, fingendosi suo amico con i soccorritori, era salito sull’ambulanza. E lo aveva minacciato: "Guai a te se chiami la polizia".
Il tizio ha un nome e un volto. Glielo ha dato la Squadra Mobile. E’ un coetaneo albanese. Non solo è stato denunciato alla procura per lesioni - il pugno rifilato "per futili motivi", forse una spintonata nel locale a inizio serata - e minaccia . C’è anche la misura di prevenzione.
Ieri, 25 febbraio, il questore Michele Sinigaglia gli ha dato il daspo Willy. Per un anno, l’aggressore non potrà mettere piede nel locale, ma nemmeno stazionare nei dintorni. Dovrà stare alla larga. E’ il primo daspo Willy emesso in provincia di Cremona.
Dopo la denuncia, è partita immediatamente l’indagine della Squadra Mobile. I poliziotti hanno sentito i testimoni, hanno raccolto la descrizione del violento. Una mano a chi ha indagato l’ha data il sistema di videosorveglianza nella zona. Utile è stato anche il controllo effettuato dagli equipaggi delle Volanti passate nei pressi del locale alcuni minuti prima dell’aggressione.
Nel giro di pochi giorni, il ventenne è stato incastrato. E con gli atti di indagine della Squadra Mobile, i colleghi della Divisione Anticrimine hanno avviato l’attività istruttoria per erogare la misura di prevenzione, il cosiddetto daspo Willy dal nome di Willy Monteiro Duarte, lo sfortunato ragazzo di 21 anni pestato a morte davanti ad un bar di Colleferro (Roma), nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020.
"Si tratta di una innovativa misura di prevenzione personale atipica – spiegano in Questura. Il daspo consente di dare una risposta ancora più incisiva e mirata nei confronti dei soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica presenti sul territorio dell’intera provincia". Chi sgarra rischia fino a 2 anni di reclusione e a 20 mila euro di multa.
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