L'ANALISI
25 Febbraio 2022 - 17:31
La Pietra d'Inciampo
SAN BASSANO - Una Pietra d’Inciampo, ovvero un piccolo memoriale fatto a blocco, di ottone, sarà posizionato davanti al municipio per ricordare per sempre il coraggio e il martirio civile di un eroe della resistenza sanbassanese, Paolo Rizzi.
Partigiano con la Brigata Garibaldina ‘Crespi’ nel Pavese, è stato tra gli ultimi italiani a morire nelle camere a gas di Mauthausen. La sua toccante storia è riemersa grazie alle ricerche di Maurizio Bonardi.
Il messaggio del primo cittadino Giuseppe Papa: «Sarà posizionata davanti al Comune perché sia per tutti, ogni giorno, monito di una memoria che non può scomparire, quella dell’atrocità delle guerre. Certamente se n’è scordato Putin e oggi facciamo i conti con le catastrofi scatenate da chi dimentica il passato».
Il 12 marzo, tra solenni celebrazioni, San Bassano inaugurerà e poserà di fronte alla ‘casa di tutti i cittadini’ la Pietra d’Inciampo per Rizzi. Alle 11 consiglio comunale straordinario, poi riunione con scuole, volontari, autorità civili e militari, benedizione e omaggi del corpo bandistico Anelli di Trigolo.
La scelta è stata presa dall’amministrazione, sollecitata dalle ricerche di Bonardi: «È mio obbligo morale, come sindaco e come rappresentante della sezione Autieri, fare in modo che la comunità perseveri nella memoria e nel ricordo – spiega Papa –. Chi adesso, certamente, non rammenta quanto è costata all’Europa e al Mondo la libertà di cui oggi godiamo è Putin e siamo di fronte alle orribili conseguenze che questa lacuna comporta. La collocazione della Pietra non è casuale. Tutti i cittadini devono ricordare, ogni giorno, le storie di chi ha perso la vita lottando per un nobile ideale».
Rizzi, in effetti, ne è un fulgido esempio. Nato il 7 gennaio del 1900 a San Bassano, in via Maggiore, aveva 3 sorelle e 2 fratelli. La famiglia era originaria di San Daniele Po e s'era poi trasferita per breve tempo a Castelleone prima di approdare nel paese adottivo. Migrato coi fratelli a Milano nel ‘25, ha sposato Ines Salina ed è diventato operaio. Tornato nel Pavese, entra nella Resistenza con la Crespi nella divisione Aliotta. Ci resta per poco, però, perché un rastrellamento dei nazifascisti lo porta prima alla carcerazione a San Vittore e poi sui treni della morte. Nel gennaio ‘45 è a Bolzano, il primo giorno di febbraio è a Mauthausen. Tragico destino: il suo è l’ultimo treno a partire dall’Italia per il famigerato lager. E’ morto proprio il 12 marzo del 1945, soffocato dallo ‘Zyklon B’ nelle cosiddette docce. I nazisti hanno poi eliminato i resti. Di lui non è rimasto nulla se non l'eroismo.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris