L'ANALISI
09 Febbraio 2022 - 17:59
SONCINO - Non si può vivere di solo turismo, questo è certo, ma è altrettanto vero che il borgo ha scoperto, una volta di più, di essere sdraiato su una miniera d’oro. Sono quasi 70 mila gli euro guadagnati dal municipio solo con i biglietti staccati nel 2021 dall’Ufficio Turistico di piazza Ferrari.
Ovviamente l’indotto totale che tiene conto di bar, ristoranti e negozi è molto superiore ma attualmente non calcolabile, mancando un’associazione di categoria. Più di 16 mila persone, vale a dire oltre il doppio della popolazione locale, hanno deciso di pagare per ammirare le meraviglie del gioiello sull’Oglio lo scorso anno, nonostante la pandemia. E il dato appare ancora più stupefacente se si considera che l’intera città è rimasta sigillata sino a maggio. Il futuro, comunque, sembra radioso: «Il 2022 è iniziato molto bene e sono stati addirittura superati i numeri del 2019, prima della pandemia, Ora – commenta Giuseppe Cavalli della Pro loco - al lavoro per far tornare i grandi eventi».
Tra i dati più curiosi: a preferire il borgo come meta sono i viaggiatori di età compresa fra i 18 e i 60 anni, 9.211 contro 3.248 tra piccoli e pensionati e 1.061 famiglie; il Museo più visitato è quello ebraico in via Lanfranco: ha accolto oltre 5mila visitatori in otto mesi, peraltro con spazi e accessi contingentati, e sono 283 gli studenti che hanno scelto Soncino per la loro gita scolastica.
L’amore per la città delle fortezze, dell’argilla, delle radici amare e primo borgo franco d’Italia, tra le 300 località più belle del mondo, ha anche valicato i confini nazionali e del Continente: fra i turisti, dopo gli italiani, i più presenti sono oggi i tedeschi, gli spagnoli, i giapponesi e gli israeliani.
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