L'ANALISI
BASSA PIACENTINA: LA STORIA
09 Febbraio 2022 - 05:05
CASTELVETRO PIACENTINO - Si chiama ‘L’Italia che pedala’ e Gianni Villa l’ha costruita, plasmata, dipinta con calma e attenzione. Come è solito fare da ormai 62 anni. L’ultima creazione del ‘meccanico delle bici’ della Bassa Piacentina, un artigiano vecchio stampo come non se ne trovano più in zona, vuole essere una sorta di omaggio d’auspicio alla ripartenza del Paese, ma rappresenta anche un punto di ripartenza personale. Gianni, qualche mese fa, ha infatti rischiato grosso a causa di un fulmine che si è abbattuto nel garage in cui si trovava in quel momento. Shock, ferite, paura, ma alla fine è tornato nella sua bottega storica di via Roma e si è rimesso all’opera. Inserendo nel prototipo anche degli speciali raggi, che guarda caso ha chiamato proprio ‘colpi di fulmine’.
«Eccola qua – mostra orgoglioso – una bici che è tricolore anche nei più piccoli particolari. Fra una decina di giorni partirà per Milano, dove è attesa per una esposizione. Prima di questa ho realizzato tante altre biciclette speciali, come quelle delle squadre di calcio, l’ultima è stata quella della Lazio. Naturalmente ce ne sono state anche due della Cremonese». La bici tricolore arriva dopo due anni complessi, per tutti e anche per lui. Che a fine novembre se l’è vista davvero brutta: «Ero a casa, a Castelnuovo Bocca d’Adda nel Parco Adda Sud. In garage con la mia cagnolina Luna. Ad un certo punto un tubo di fuoco ci ha travolto. Sono stato sbalzato diversi metri più in là, ho battuto testa e schiena. Luna è sparita per un paio d’ore a causa della paura». Poi, ha scoperto che si era trattato di un fulmine, che aveva provocato diversi danni ma che fortunatamente nel suo caso non sono stati irreparabili.
Villa, che per Castelvetro e dintorni è un vero punto di riferimento, mostra orgoglioso le foto dei tanti clienti anche ‘vip’ che sono passati dalla sua bottega. Nel cuore, ne ha uno in particolare: «Felice Gimondi, che almeno una volta all’anno veniva a trovarmi – dice indicando una grande foto che li ritrae insieme, appesa alla parete –. Mi diceva che amava le vecchie botteghe artigianali e voleva scoprire le mie ultime creazioni. La figlia ha detto che passerà a trovarmi».
Gianni, che compirà 75 anni fra qualche mese pur conservando l’entusiasmo di un ragazzino, si prepara anche per il ritorno delle manifestazioni che tanto ama nella sua Castelvetro: «Dopo due anni di tante cose annullate, finalmente dovremmo ripetere la corsa ciclista per bambini e anche ripristinare le sagre. Ma intanto io non mi sono mai fermato. Anche perché negli ultimi anni gli amanti della bici sono aumentati del 40-50%. Ho clienti che arrivano un po’ da tutte le parti. E tutti chiedono bici particolari, colorate, uniche». A lui fantasia e ingegno non mancano di certo, così riesce ad accontentarli: prima il disegno, poi il telaio, i pezzi originali, l’assemblamento e infine le rifiniture. Uniche.
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