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CORONAVIRUS. REPORT DI ATS

Covid, i guariti ora si reinfettano: ecco perché

In provincia di Cremona il 5% dei nuovi contagiati l'aveva già avuto e si è «ri-positivizzato»

Bibiana Sudati

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redazioneweb@laprovinciacr.it

06 Febbraio 2022 - 05:25

Covid, i guariti ora si reinfettano: ecco perché

CREMONA - Quasi il 9% dell’intera popolazione di Ats Val Padana (Cremona e Mantova) si è positivizzata al Covid-19 nel corso del mese di gennaio, durante il quale sono aumentate anche le reinfezioni: nello specifico, in base ai calcoli eseguiti dall’Ufficio Sistemi Informativi e Controllo Direzionale che elabora settimanalmente il report Covid, il 5% di chi aveva già contratto il virus si è ri-positivizzato. Per il resto, l’andamento anomalo rispetto al passato della quarta ondata guidata da Omicron è fotografato e ben descritto dai numeri: in provincia di Cremona, dall’1 al 31 gennaio, su 30.648 casi, sono state 1.281 le re-infezioni; in provincia di Mantova, su 37.158 ce ne sono state 1878. In entrambi i territori la percentuale raggiunta è quasi del 5%.

VARIANTE MOLTO CONTAGGIOSA.

«Un numero consistente, sebbene non altissimo – spiega il dottor Marco Villa, direttore del dipartimento di Ats che ha il compito di effettuare costantemente rilevazioni – . I motivi di questo evento sono molteplici: prima di tutto, ci troviamo di fronte ad una variante molto contagiosa, molto diversa rispetto a quelle che l’hanno preceduta e che è ormai prevalente su tutto l’ambito di competenza di Ats. Si assiste così ad un’impennata di casi, ma allo stesso tempo le variabili più serie, relative a ricoveri e mortalità, sono decisamente più basse che nel passato. Si registra inoltre un aumento di casi tra chi già era stato positivo o si era ammalato e ha ri-contratto il virus. Non si sa ancora quasi nulla sulla durata dell’immunizzazione dopo la malattia, non va dimenticato che si tratta di un Coronavirus, non di una malattia che rende immuni a vita come ad esempio accade per morbillo o varicella. Questo deve spingere ciascuno a stare attento e a prendere tutte le precauzioni del caso».

VACCINO ARMA FONDAMENTALE.

Il vaccino resta un’arma fondamentale: «Sia a livello individuale, perché evita le forme più gravi e il rischio di letalità, sia rispetto al sistema sanitario perché riduce le ospedalizzazioni» entra nel merito Villa.

Dietro all’exploit dei dati ci sono però anche altre ragioni, più ‘tecniche’: «Fino ad un anno fa non si contavano i ri-positivi – spiega Villa – . Successivamente, una nota ministeriale ha richiesto anche questo conteggio, segnalandoli come nuovi casi. Da qui, in parte la ragione di cifre così alte. Ma, di base resta il fatto che Omicron è talmente differente dalle altre mutazioni che colpisce con facilità anche chi è già stato malato».

I DATI DEL REPORT.

Entrando nel dettaglio del report di Ats, si evidenzia che nel mese di gennaio il maggior numero di contagi in rapporto alla popolazione è stato registrato nell’Alto Mantovano, mentre il maggior numero di decessi è avvenuto invece nel Casalasco-Viadanese. La maggiore incidenza di casi è stata registrata nei comuni di Pianengo e Solferino, in cui oltre il 13% degli abitanti si sono positivizzati nel mese di gennaio.

Ben oltre metà dei casi occorsi il mese scorso è a carico della popolazione fino ai 44 anni, mentre i ricoverati sono prevalentemente persone dai 65 anni in su.

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