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GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE

Calvatone, alla scoperta della riserva naturale e Oasi WWF Le Bine

Domenica 6 febbraio visita guidata gratuita. Il ritrovo sarà alle ore 10, la durata sarà di circa 2 ore

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

01 Febbraio 2022 - 14:42

Calvatone, alla scoperta della riserva naturale e Oasi WWF Le Bine

CALVATONE - Domenica prossima, in occasione della Giornata Mondiale delle Zone umide (World Wetlands Day), si terrà una visita guidata alla scoperta della riserva naturale ed Oasi WWF Le Bine. Il ritrovo sarà alle 10 all’ingresso dell’Oasi nel parcheggio del locale “La Zanzarina d’oro”. La durata sarà di circa 2 ore. La visita guidata è gratuita ma prevede un numero massimo di partecipanti. Per prenotare:  francesco@lebine.it – tel. 3483850901 – Facebook Le Bine – Instagram le.bine 

WORLD WETLANDS DAY

La Giornata Mondiale delle Zone umide (World Wetlands Day) si celebra il 2 febbraio di ogni anno per ricordare l’anniversario della “Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale”, firmata a Ramsar (Iran) nel 1971 e sottoscritta finora da 170 Paesi, che comprende una lista di circa 2.435 zone di importanza strategica internazionale, 66 in Italia.  Lo slogan di quest’anno è “Valorizza, gestisci, ripristina, ama le zone umide” e la tutela e la valorizzazione delle zone umide rappresenta un impegno costante per Legambiente che, alla vigilia di questa importante giornata mondiale, presenta il report “Ecosistemi Acquatici” con una mappa di 15 “best practices”, citando una serie di progetti di successo nella gestione degli ambienti umidi e degli ecosistemi acquatici in tutta la Penisola: dalla tutela della trota mediterranea, al centro visite sulla lontra nel Parco nazionale del Gran Paradiso, al monitoraggio del fenicottero rosa del Parco nazionale del Gran Sasso, fino al censimento in Sicilia delle zone umide delle isole del Mediterraneo, solo per citarne alcuni.

ECOSISTEMI

«Buone pratiche  – dicono a Legambiente – che ci ricordano allo stesso tempo l’importanza delle aree acquitrinose, paludi, torbiere oppure zone naturali o artificiali d’acqua, permanenti o transitorie, comprese zone di acqua marina (con meno di 6 metri di profondità). Ecosistemi con altissimo grado di biodiversità che accolgono e conservano una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati e significativi per il raggiungimento degli obiettivi europei e mondiali al 2030 nella stabilizzazione delle emissioni di gas serra e nella mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici».

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