L'ANALISI
29 Gennaio 2022 - 05:10
Lo striscione esposto dagli studenti
CREMONA - «Di scuola-lavoro non si può morire»: è lo striscione che i ragazzi della Fgci, del Megafono e di Rifondazione hanno esposto all’angolo fra via Massarotti e via Trebbia, presso il parco dei caduti di Nassirya. Così i collettivi, insieme a Cremona Pride, all’Arci di Persichello e al Partito Alternativa Comunista, hanno voluto ricordare la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne morto durante il suo ultimo giorno di tirocinio nell’azienda metalmeccanica Burimec. Un incidente sul lavoro che ha coinvolto lo stagista e che ha scoperchiato la realtà dell’alternanza scuola lavoro ora rinominata PCTO. A manifestare sono stati alcuni studenti che oggi si ritroveranno in via Gioconda, 3 per un’assemblea pubblica dedicata.
«Abbiamo sentito la necessità di intervenire perché non è possibile che accadano incidenti come quello occorso a Lorenzo — ha dichiarato Dante Gerez della Fgci —. Non è possibile che sempre più spesso si ovvi alle regole di sicurezza sui posti di lavoro e che ciò coinvolga anche ragazzi che fanno lo stage, che partecipano all’alternanza scuola lavoro che da opportunità si trasforma in pericolo. Siamo qui per chiedere attenzione alle regole e responsabilità nei confronti di tutti e in particolar modo dei ragazzi impegnati negli stage». Sulla stessa linea si pone il collettivo studentesco Il Megafono, come osserva Viola Ginevra: «Il collettivo c’è laddove si parla di diritti e doveri degli studenti — afferma —. Un caso come quello di Lorenzo Parelli è gravissimo, non si può nemmeno immaginare che uno stage in azienda possa essere motivo di rischio mortale, per questo siamo qui a chiedere maggiore attenzione alle regole e all’organizzazione dell’alternanza».
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