L'ANALISI
21 Gennaio 2022 - 05:30
CREMONA - Viveva periodicamente in città uno dei 47 uomini arrestati fra Italia e Albania con l’accusa di avere gestito un traffico illecito di migranti: scafisti e basisti che facevano parte di un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalla transnazionalità. Si tratta di Kawa Jasim Mohammed Mohammed, 42enne iracheno che risulta appunto residente a Cremona. Secondo gli inquirenti sarebbe stato uno degli aiutanti del connazionale 38enne Alaa Qasim Rahima, residente a Venezia e soprannominato ‘Re d’Italia’ in quanto forniva assistenza a 360 gradi sul territorio nazionale a migranti e scafisti, con viaggi organizzati in ogni dettaglio da altri trafficanti.
A chiudere il cerchio attorno al gruppo criminale sono stati il comando provinciale della Guardia di Finanza di Lecce e lo Scico di Roma, in collaborazione con la Polizia greca e albanese, diretti dalla Procura della Repubblica di Lecce con il coordinamento di Eurojust, Europol, Scip e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Hanno ricostruito l’attività che portava i migranti in Italia (in primis sulle coste pugliesi) attraverso i territori della Turchia, della Grecia e dell’Albania.
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