CALCIO
13 Gennaio 2022 - 21:05
Palazzo del Comune
CREMONA - Nuova doccia gelata per il Comune dalla Corte dei conti, dopo l’istruttoria aperta sulla fusione di Lgh in A2A. Questa volta la Sezione regionale di controllo per la Lombardia ha accertato a carico dell’amministrazione locale «una scarsa capacità di riscossione in conto residui relativi a Imu/Tasi, Tarsu/Tia/Tari/Tares e sanzioni per violazione al codice della strada e una non adeguata attività di contrasto all’evasione tributaria nelle fasi di accertamento e riscossione». La Corte quantifica in 37.294.656,91 euro l’ammontare dei residui attivi (le entrate accertate, ma non ancora riscosse) dovuti a tributi e multe «(di cui euro 17.216.954,79 provenienti dalla gestione di competenza ed euro 20.077.702,12 derivanti da entrate accertate in esercizi pregressi)». Un totale «la cui mole supera il risultato di amministrazione dell’esercizio, pari ad euro 37.069.088,43». La Corte sottolinea anche la «presenza di residui attivi vetusti», «di anzianità risalente al 2017 ed esercizi precedenti», quantificati in 8.600.058,22 euro. I magistrati sembrano chiedersi perché il Comune continui a metterli a bilancio.
"La criticità segnalata dalla Corte riguarda solamente crediti residui di anzianità risalente al 2017 ed esercizi precedenti - replica l'assessore al Bilancio, Maurizio Manzi - . È sostanzialmente su questo aspetto che la Corte ritiene di dover sensibilizzare il Comune di Cremona. La Corte, nel suo approfondimento, rileva una situazione finanziaria del Comune di Cremona “complessivamente positiva” e riconosce una serie di azioni, messe in atto a partire dal 2017 dal Comune di Cremona, utili all’efficientamento dei processi di riscossione dei residui attivi".
Quindi Manzi aggiunge: "Gli approfondimenti hanno riguardato la gestione dei residui attivi (crediti) risalenti nel tempo, riferiti alle entrate tributarie e alle sanzioni per violazioni del Codice della Strada. In altre parole, ha riguardato esclusivamente i crediti ancora iscritti a bilancio, riferiti a quei cittadini in ritardo con i pagamenti, che nonostante i ripetuti solleciti, non hanno ancora provveduto a versare quanto dovuto, ma, per i quali, il Comune di Cremona ha provveduto (come rilevato dalla Corte) ad un accantonamento nello specifico Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità che, come affermano i Revisori dei Conti, appare congruo a garanzia dei residui attivi conservati. La Corte, pur prendendo atto degli sforzi compiuti e riconoscendo l’eccezionalità dell’anno 2020 a causa degli effetti economici e sociali della pandemia da Covid-19, invita il Comune di Cremona a perseverare nelle azioni già intraprese al fine di favorire una più efficiente riscossione dei crediti pregressi e a “mantenere” un alto profilo di attenzione sull’efficienza nella riscossione"
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