CALCIO
10 Gennaio 2022 - 10:01
CREMONA - In attesa che entro il 31 marzo venga approvato il bilancio di previsione 2022 del Comune, attualmente in fase di esercizio provvisorio anche per la necessità di chiarire il quadro delle effettive disponibilità economiche, resta congelato per i primi tre mesi dell’anno l’aumento delle indennità di funzione del sindaco e degli assessori. Dunque per ora non cambia nulla; ma si tratta solo di una mera dilazione temporale, dato che la variazione decorre comunque da gennaio e dopo la definizione formale verranno accreditati i conguagli.
Lo ‘scatto’ economico fa riferimento a quanto disposto dalla legge di bilancio, che prevede un aumento variabile a seconda della classe demografica del Comune e parametrato all’indennità lorda mensile dei governatori regionali (13.800 euro). A Cremona, il sindaco Gianluca Galimberti passerebbe da uno stipendio mensile di 4.734 euro lordi a quota 6.950 quest’anno, per arrivare a 8.083 euro nel 2023 e a 9.660 euro l’anno successivo; raggiungendo così il 70% di quanto spettante ai presidenti di Regione.
Per quest’anno, comunque, una determina di fine 2021 stilata dal dirigente del settore economico finanziario ha stabilito di prendere tempo. Perché è necessario un quadro più preciso, e questo è anche il motivo per il quale il tema non è ancora stato oggetto di una riunione di giunta, nella quale si dovrà anche decidere se ed in quale misura destinare agli aumenti parte delle risorse proprie dell’amministrazione. Gli stanziamenti messi a disposizione dallo Stato per integrare il Fondo di indennità nazionale (470 euro nel triennio 2022/2024) non sono infatti sufficienti a coprire l’incremento di spesa. Va comunque aggiunto che, se fosse economicamente possibile e sostenibile, ogni Comune avrebbe la facoltà di applicare subito l’aumento massimo (che nel caso di Cremona vale 4.926 euro lordi al mese). Oggi, però, anche questo discorso rimane al momento necessariamente in sospeso.
A bocce ferme, per il sindaco Gianluca Galimberti l’assegno è dunque ancora di 4.734 euro; cifra che scende a 2.840 euro lordi per gli assessori e per il vicesindaco (Andrea Virgilio aveva subito rinunciato alla maggiorazione di sua spettanza).
Novità in vista pure per i consiglieri comunali. «L’aumento delle indennità dei sindaci — precisa in una nota l’Associazione nazionale dei Comuni Italiani — determina anche il compenso massimo mensile percepibile dai consiglieri comunali, che è pari ad un quarto dell’indennità del sindaco».
I ritocchi si applicano ovviamente anche ai sindaci dei piccoli Comuni: sono pari al 45% con una popolazione superiore a 50.000 abitanti; al 35% tra i 30.001 ed i 50.000 abitanti; al 30% per i sindaci dei comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 abitanti; al 29% tra i 5.001 ed i 10.000 abitanti; al 22% per i sindaci dei comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti; e infine al 16% fino a 3.000 abitanti.
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