L'ANALISI
04 Gennaio 2022 - 20:12
CREMONA - Fra circolari che sembrano promettere percorsi più snelli almeno per i vaccinati e ancora troppe incertezze, i dirigenti scolastici si preparano per il ritorno fra i banchi degli studenti, confermato per il 10 gennaio con qualche anticipo al 7 per alcuni istituti. Sono pronti, ma con la consapevolezza che si ricomincerà con parecchie assenze (anche di personale docente) e nell’attesa che il Governo prenda le ultime cruciali decisioni anche in seguito alle proposte avanzate dalle Regioni.
«Ci sono contagi diretti, quarantene e una situazione in continua evoluzione visto che il picco è previsto per la fine del mese – dice Paola Orini, dirigente scolastico del Galilei di Crema –. Il dubbio che mi pongo, pur essendo a favore della didattica in presenza visto che quella a distanza come noto ha portato a scompensi psicologici e didattici, è sull’opportunità di prevedere un breve periodo di Dad. Forse potrebbe avere un senso per ‘raffreddare’ i contagi. Chiaramente non può trattarsi di un periodo troppo lungo, perché la frequenza in presenza è assolutamente da preservare. In ogni caso mi auguro che tutte le decisioni vengano assunte in tempi brevi, perché è fondamentale dal punto di vista organizzativo. Sia per le scuole sia per le famiglie. E da che ci siamo, è importante vengano decise rapidamente anche le modalità dell’esame di maturità».
Per Roberta Ghirardosi, dirigente dell’istituto Stanga di Cremona, le caratteristiche di questa nuova ondata di contagi (velocità di trasmissione ma anche sintomi più leggeri nei vaccinati, che sono la stragrande maggioranza) impongono una revisione delle regole seppure nel pieno rispetto della salute di tutti. E un primo passo in questo senso sembra averlo fatto anche il Cts con le ultime circolari emanate. «Noi siamo pronti – spiega Ghirardosi – ma sappiamo già che avremo rientri posticipati perché il tampone molecolare è fissato solo per la metà di gennaio. Considerati anche i numerosi casi asintomatici, auspico procedure più snelle».
Alberto Ferrari, preside del liceo Aselli di Cremona, spiega: «Noi inizieremo il 7 e mi aspetto un rientro ‘singhiozzante’, anche perché il picco dei contagi è previsto per la fine di gennaio e come tutte le scuole abbiamo avuto notizie di casi positivi. Noi siamo pronti sia per la didattica in presenza sia per quella a distanza rivolta a chi è a casa in quarantena. Un rinvio generale delle lezioni in presenza? Se si opterà per questa decisione, credo sarebbe corretto applicarla anche ad altre attività di vita quotidiana e non sempre e solo alla scuola. Non devono essere la didattica e i ragazzi a pagare, anche se siamo consapevoli che ci attende un periodo non semplice».
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