L'ANALISI
19 Dicembre 2021 - 11:11
Il presidente della Provincia Mirko Signoroni
CREMONA - Il centrosinistra ha perso la maggioranza in Consiglio provinciale. La composizione del nuovo Consiglio provinciale è così distribuita: 6 eletti al centrodestra, 1 ai civici di area e 5 al centrosinistra. A ottenere la maggioranza dei 12 seggi in palio è stata dunque la lista «Centrodestra per Cremona», che passa da 3 a 6, mentre alla compagine di centrosinistra «Democratici e Civici per la Provincia di Cremona» ne vanno 5. Altro dato rilevante di queste elezioni di secondo livello, a cui erano chiamati 1.315 fra sindaci e consiglieri dei 113 Comuni del territorio, è l’affluenza in crescita rispetto alla precedente tornata: il 63,04% di ieri contro il 55,43% del 2018.
Gli eletti per il centrodestra sono Palmiro Angelo Bibiani, consigliere di minoranza della Lega a Vaiano, il collega di partito a Vescovato Filippo Raglio, il primo cittadino di Calvatone Valeria Patelli, di Forza Italia, il sindaco di Offanengo, Gianni Rossoni, Alberto Sisti, Forza Italia, che guida il Comune di Castelvisconti, e Attilio Zabert, Fratelli d’Italia, sindaco di Pieve d’Olmi. Per il centrosinistra il capogruppo Pd a Crema Jacopo Bassi, il consigliere comunale cremonese e attuale vice presidente della Provincia Giovanni Gagliardi, il capogruppo di minoranza a Casalmaggiore Fabrizio Vappina, il primo cittadino di Casaletto Vaprio Ilaria Dioli e l'ex sindaco di Pieve San Giacomo Silvia Genzini. Nel centrosinistra, che pure amministra i centri maggiori, sembra abbia pesato una fronda cremasca critica verso le indicazioni provinciali, mentre il «Centrodestra per Cremona» ha sicuramente beneficiato dei voti di Lega e Fratelli d’Italia, che nella tornata scorsa si erano presentati insieme a Civici, lasciando sola Forza Italia. E per la seconda lista della famiglia del centrodestra, «Amministratori in Provincia per il nostro territorio», entra in consiglio provinciale Matteo Gorlani, consigliere a Ticengo, giovane alla sua prima esperienza in Consiglio provinciale.
Per quanto riguarda l’affluenza al voto, ai seggi si sono recati 829 amministratori: 458 a Cremona e 371 a Crema. In particolare si è trattato di 501 sindaci e consiglieri degli 87 comuni con meno di di 3 mila abitanti (il 54,75%); 154 (il 74,04%) dei 16 Comuni con un numero di abitanti compreso fra 3 e 5 mila; 101 (l’86,32%) dei 9 Comuni con un numero di abitanti compreso fra 5 e 10 mila; 73 (il 97,3%) dei 3 Comuni con più di 10 mila abitanti. Nel 2014 alla chiusura dei seggi avevano votato 962 amministratori su 1.322 (pari al 72,7 per cento), nel 2016 si erano recati alle urne 780 su 1.316 (il 59,7 per cento) e nel 2018 sono stati 753 su 1.326. Per quanto riguarda l’elezione del presidente della Provincia, tornata diversa da quella per il Consiglio, ad agosto 2019 si era recato alle urne il 59,68% degli aventi diritto, mentre alla ripetizione di novembre, nel corso della tormentata elezione di Mirko Signoroni, l’affluenza si era fermata al 22,30%.
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