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L'ANALISI

Contagi boom nella fascia 0-11: "Ecco perché il virus colpisce i bambini"

L'assenza di copertura vaccinale apre la strada al Covid, ma fortunatamente i più piccoli sviluppano poco i sintomi

Elisa Calamari

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16 Dicembre 2021 - 05:15

Contagi boom nella fascia 0-11: "Ecco perché il virus colpisce i bambini"

CREMONA - «Questo è un virus che si infila dove lasci scoperto. Non dimentichiamo che il motore della biologia è la sopravvivenza: il Covid ha trovato la fascia di popolazione sulla quale riprodursi, e dunque sopravvivere». Claudio Cavalli, direttore del reparto di Pediatria dell’ospedale di Cremona, spiega così il boom di contagi nella fascia zero-undici anni. E la stessa spiegazione viene fornita da Angelo Pan, a capo del reparto Malattie Infettive, che pur non avendo direttamente a che fare coi casi in età pediatrica riconduce l’incremento delle positività fra i bambini proprio alla scopertura vaccinale. Oltre che alla maggiore contagiosità della variante Delta.


Partiamo dai numeri: stando alle ultime rilevazioni di Ats Val Padana, nella fascia di età fino ad undici anni (e dunque quella ancora senza copertura vaccinale) l’incidenza è attualmente pari a 51 contagi ogni 100 mila abitanti. Ad inizio ottobre era 8 ogni 100 mila, mentre il picco è stato raggiunto nella seconda metà di novembre con 55 positivi ogni 100 mila. Confrontando il primo dato con l’incidenza attuale nelle altre fasce di età, si trova conferma alle parole dei professionisti sanitari: a Cremona i contagi fra gli ultra 65enni, ad esempio, sono meno di 20 ogni 100 mila abitanti; nelle altre fasce di età superano di poco i 30. «A Cremona c’è stato un incremento ma i dati non sono allarmanti. Soprattutto, in questi dieci giorni, non c’è stata una corrispondenza fra aumento contagi e casi severi o ricoveri» spiega Cavalli. 


Pan conferma che «tutti i gruppi non vaccinati sono più a rischio, soprattutto perché la Delta è molto più contagiosa». Quindi aggiunge: «Se arriva Omicrom sarà ancora peggio. Per fortuna, però, i bambini sviluppano poco i sintomi e le forme severe pediatriche sono rare. Con l’avvio della vaccinazione in età pediatrica credo che ridurremo ulteriormente questo rischio. Ricordo che le terapie sostanzialmente non ci sono. Certo, le monoclonali qualcosa fanno soprattutto nelle infezioni precoci, ma non abbiamo un farmaco ad effetto rapido come gli antibiotici. Insomma, abbiamo fatto grandi passi avanti rispetto al passato ma il messaggio robusto da ribadire è: vacciniamo». E, anche a Cremona, le prenotazioni per le somministrazioni in età pediatrica sono già abbastanza alte.

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