CALCIO
22 Novembre 2021 - 05:50
CREMONA - L’Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio stilando la classifica completa delle città con i maggiori rincari per quanto riguarda luce, gas e per le spese di trasporto dei mezzi privati (benzina, gasolio, pneumatici), elaborando i dati Istat dell’inflazione di ottobre. Cremona si piazza al dodicesimo posto in Italia con +30,2%, un dato che conferma le preoccupazioni palesate da più parti a livello locali nel corso degli ultimi mesi. L’inflazione è decollata per colpa dei beni energetici, senza i quali a ottobre scenderebbe dal 3% all’1,1%.
In media in Italia la voce energia elettrica, gas e altri combustibili, che include luce (mercato tutelato e libero), gas, gasolio per riscaldamento e combustibili solidi è salita del 26,9% da ottobre 2020 con una «stangata» annua a famiglia pari a 355 euro. A guidare la classifica delle città peggiori è Verona con un aumento del 37,5% rispetto a ottobre 2020, il 39,4% in più della media italiana. Al secondo posto Bologna, con un incremento annuo pari a +36,4%. Sul gradino più basso del podio, Forlì e Cesena con +34,5%. La città più «virtuosa» d’Italia è invece Cagliari, +18,5%, seguita da Sassari (+18,6%) e in terza posizione Catania (+19%).
«Stupiscono disparità così ampie tra una città e l’altra. Eppure per la voce energia elettrica, gas e altri combustibili c’è una differenza tra la città più cara, Verona e la più economica, Cagliari, pari a 19 punti percentuali, un abisso, mentre per i carburanti e le altre spese di esercizio dei mezzi di trasporto privati, tra Grosseto e Forlì-Cesena c’è una distanza di 11,7 punti», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.
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