L'ANALISI
17 Novembre 2021 - 10:53
Enrico Zucchi e il centro San Luigi
CREMA - Cinque euro di biglietto d’ingresso per vedere il figlio di 11 anni giocare una partita di calcio, nella fattispecie Crema 1908 - Sported Maris. Cinque euro giustificati dai costi dei controlli imposti dal protocollo sanitario. Chi li ha pagati non ha digerito l’esborso, trovandolo ingiustificato. Chi li ha incassati non ha gradito la velenosa polemica su Facebook. Il tutto parte dalla pagina Genitori di Cremona e dintorni: «Sabato scorso – scrive uno dei membri del gruppo – sono andato a Crema, all’oratorio San Luigi, a portare mio figlio di 11 anni alla partita contro il Crema 1908, categoria Esordienti. Con stupore di tutti i genitori, per avere accesso al campo dell’oratorio c’è stato bisogno di pagare 5 euro, ottenendo un biglietto Siae del 2019. Nessuna altra società, anche professionistica, ha mai chiesto soldi ed è scandaloso che l’oratorio che li ospita permetta questo. Una famiglia con altri due figli ha pagato 20 euro per vedere il più piccolo giocare. E’ una vergogna, che rimane come tratti distintivo della società cremasca».
I COSTI DELLE VERIFICHE
La replica è venuta dal presidente del Crema, Enrico Zucchi: «C’era un gruppetto di genitori della Sported Maris che al termine della partita stava pianificando il modo di far scrivere la propria posizione sul giornale. Erano indecisi tra una lettera al direttore e il post su Facebook. Hanno usato anche parole molto pesanti, che mi hanno costretto ad intervenire e pacatamente a spiegare i motivi che portano a far pagare l’ingresso». Motivi che il massimo dirigente della società nerobianca elenca: «Le verifiche richieste dalla normativa anti-Covid chiedono che gli ospitanti misurino la temperatura, verifichino il possesso del Green pass, sanifichino le sedie, controllino che non ci siano assembramenti e altro ancora. Non avendo volontari che lo possono fare, ci siamo rivolti alla protezione civile, che manda dalle quattro alle sei persone a week-end e abbiamo assunto una persona». Il biglietto a pagamento serve dunque per coprire le spese. «Dei cinque euro – precisa Zucchi – , 50 centesimi vanno alla Siae per l’Iva. Il blocchetto è ancora quello del 2019 perché non è ancora esaurito. Gli spettatori delle partite dell’attività di base pagano soltanto quando ci sono gare in contemporanea delle squadre agonistiche, per assistere alle quali si paga ovunque. Solo il Crema fino allo scorso anno non faceva pagare. Ciò perché non è possibile distinguere gli ingressi se non impegnando altre persone. Quando giocano solo squadre dell’attività di base, i costi vengono totalmente sostenuti dalla nostra società». L’ultima annotazione del presidente è su un’espressione contenuta nel post: «Francamente, la vergogna la deve provare chi vuole denigrare e svalutare il lavoro altrui. Tutte le società sono state preventivamente informate del pagamento dell’ingresso proprio per evitare situazioni spiacevoli».
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