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Marchi contraffatti delle squadre di calcio, negoziante nei guai

La Finanza di Lodi scopre in paese una stamperia abusiva con 595 capi di abbigliamento falsi

La Provincia Redazione

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29 Ottobre 2021 - 16:20

Marchi contraffatti delle squadre di calcio, negoziante nei guai

PANDINO - Una stamperia perfettamente attrezzata per imprimere su abiti i marchi marchi ufficiali delle maggiori squadre di calcio italiane, Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma, oltre che quelli delle case di abbigliamento.

Secondo la guardia di finanza di Lodi, si tratta di falsi, non autorizzati dai titolari delle rispettive licenze d’uso. La produzione è stata scoperta in un esercizio commerciale del paese.

Durante la perquisizione nell’attività, oltre a 595 prodotti recanti brand contraffatti o pronti per l’apposizione dei marchi, sono stati sequestrati due computer collegati in rete con altrettanti macchinari adibiti alla stampa, nella cui memoria erano presenti i segni distintivi delle società calcistiche utilizzati per la riproduzione sulla merce.

Inoltre, le successive indagini nell’abitazione del titolare della stamperia, hanno portato al sequestro di cinque macchinari professionali dotati di tecniche di stampa su magliette, in 3D, per sublimazione e a caldo, in grado di imprimere marchi con le stesse caratteristiche dei modelli originali.

OPERAZIONE DELLA GDF. Il titolare è stato denunciato nei giorni scorsi dai finanzieri di Lodi per il reato di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni. Un’operazione messa a segno per contrastare la contraffazione commerciale, con ispezioni anche in negozi di Lodi e Sant’Aangelo Lodigiano, la denuncia di altre due persone e il sequestro complessivo di 850 tra capi di abbigliamento e gadget contraffatti.

Nei due negozi lodigiani le fiamme gialle hanno trovato 255 capi di abbigliamento e gadget pronti alla vendita, e i due commercianti sono stati denunciati alla procura della Repubblica di Lodi per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Tra questi capi, c’erano anche corredi per neonati: dai bavaglini alle tutine, sino ai body. Oltre ad essere contraffatti erano privi delle indicazioni relative al materiale di composizione, dunque risultavano pericolosi per la salute.

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