L'ANALISI
28 Ottobre 2021 - 14:42
CREMA - Franco Pamiro e Maria Luisa Belloni sono tornati nella scuola dove il figlio Mauro, tragicamente scomparso l’anno scorso, insegnava informatica. Lo hanno fatto per portare avanti il ricordo del docente quarantenne e per dare una speranza e un sostegno alle generazioni future. Dopo aver contattato il dirigente scolastico del Galilei Paola Orini e aver condiviso il loro progetto con la presidente del consiglio d’istituto Anna Maria Carioni, hanno stanziato 500 euro per premiare con una borsa di studio i migliori allievi delle classi del corso di informatica dove Pamiro insegnava. Nell’aula magna dell’Itis, sono stati convocati i cinque migliori allievi. In sala anche i loro genitori. Ospiti l’assessore all’Istruzione del Comune Attilio Galmozzi e il consigliere provinciale e comunale Simone Beretta. Cento euro a testa sono stati consegnati alle gemelle Giada e Martina Calzi, l’anno scorso in II C, Filippo Bertoni e Andrea Gatteri, che nel 2020/2021 hanno frequentato la II E, e Iva Torazzi che era in II B. «Tutti studenti con una media voto ben superiore al 9 – ha ricordato Orini –: anche grazie ai genitori di Pamiro promuoviamo l’eccellenza sostenibile, ovvero valorizziamo gli studenti meritevoli, senza dimenticare di aiutare quelli che hanno delle difficoltà».
Il vicepreside Davide Pagliarini ha aggiunto: «Pamiro aveva investito professionalmente nell’insegnamento e sapeva aiutare i ragazzi a capire se l’informatica fosse la loro strada anche per il triennio di specializzazione». «Mauro era un amico e un educatore – ha aggiunto Galmozzi – che con creatività, e voglia di innovare è riuscito a intercettare il talento dei suoi studenti». Beretta si è rivolto ai ragazzi: «Se volete che il professor Pamiro resti nei vostri cuori mettetevi a disposizione anche di chi è un po’ più debole di voi». Carioni ha espresso la gratitudine da parte tutti i genitori scuola, il padre di Pamiro ha ricordato le passioni del figlio «Mauro amava la scuola e l’insegnamento, lo studio delle lingue e la musica, in particolare pianoforte e chitarra. Poche settimane prima della sua scomparsa aveva pubblicato una lettera aperta in cui spiegava che non c'è vera scuola senza rapporti umani sinceri e autentici. Sosteneva che deve emozionare, coinvolgere gli studenti e dare loro libertà d'azione e autonomia». La consegna ai ragazzi degli attestati delle borse di studio e le foto di rito hanno concluso la mattinata.
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