CALCIO
07 Ottobre 2021 - 06:15
CREMONA - La scuola tiene, la scuola resiste al Covid. E la minaccia di ritornare in Dad sembra allontanarsi. La curva dei contagi in ambito scolastico diminuisce, progressivamente, unità dopo unità.
Nella settimana che va dal 27 settembre al 3 ottobre sono stati 20 i casi positivi rilevati, su un totale di 49.331 ragazzi, una percentuale pari allo 0,04%. Di questi: quattro casi si sono registrati nella scuola per l’infanzia, sette nella primaria e alle medie e due alle superiori. Le classi isolate sono state in totale otto, per 165 studenti complessivi. Fra il personale scolastico si è registrato un solo positivo.
Laura Rubagotti
Sono questi i dati del report settimanale dell'Ats Val Padana curato dagli operatori del Gruppo Scuola coordinati dalla Laura Rubagotti, referente Covid-19 per le scuole. Il monitoraggio è frutto dell’impegno degli operatori del Gruppo Scuola, dislocati nelle sedi di Cremona e Mantova, che effettuano attività di sorveglianza sanitaria in ambito scolastico attraverso un confronto continuo con i dirigenti scolastici, i referenti Covid-19, gli RSPP e i medici competenti della scuola per avviare azioni di «tracciamento dei contatti» e di ricostruzione della catena del contagio.
L’attenzione è rivolta in particolare alla fascia di età scolare, alle famiglie degli alunni e a tutto il personale scolastico con la finalità di contenere il diffondersi del contagio isolando da subito le classi interessate. E in merito, Rubagotti osserva: «Stiamo assistendo ad un continuo calo dei casi — spiega —. Nella settimana dal 20 al 26 settembre i casi erano in tutto 24, la settimana scorsa sono passati a 20. Le classi isolate sono rimaste otto, sono di più i ragazzi isolati, ma questo dipende dalla numerosità delle classi sottoposte a quarantena. Per ora, comunque, i segnali sono incoraggianti e si vede una decrescita costante di casi che fa ben sperare».
Rubagotti è cauta, ma le percentuali sembrano far pensare al meglio e lasciano considerare la scuola un ambiente pressoché sicuro. L’importante rimane l’azione di tracciamento, indispensabile per individuare i casi positivi, asintomatici. Per questo, molta attenzione viene data agli screening con i test salivari, con sperimentazione in corso all’istituto comprensivo Cremona 2. La possibilità di eseguire tamponi frequentemente permette di rilevare eventuali soggetti positivi asintomatici e questo vale in particolar modo in quei casi in cui la vaccinazione non è prevista. Il riferimento va in particolar modo alla fascia dei bimbi che vanno dai 6 agli 11 anni. Regione Lombardia ha abolito la gratuità dei tamponi.
«Per la fascia 6-11 anni — spiega una nota di Regione — la legge 126/2021 non prevede il green pass per l’accesso alle diverse attività, pertanto anche per loro il costo del tampone è fissato a 15 euro».
Ovviamente le nuove regole non riguardano i tamponi per chi ha sintomi o risulta contatto stretto di un contagiato. In tutti questi casi il test può essere fatto gratuitamente nelle strutture del sistema sanitario regionale, prenotando un appuntamento tramite le Ats o il proprio medico. Ma tutto ciò rischia di far diminuire il numero di tamponi effettuati e quindi la possibilità di individuare soggetti positivi, ma asintomatici.
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