L'ANALISI
05 Ottobre 2021 - 05:55
Il presidente Andrea Badioni con il neo direttore Stefano Anceschi
CREMONA - Quarantadue anni, cremonese doc che viene «orgogliosamente» da una famiglia di commercianti e da una già lunga carriera manageriale in Lidl Italia, Stefano Anceschi è il nuovo direttore generale di Confcommercio Cremona. Si chiude così la fase di reggenza interna seguita all’insanabile frattura tra il gruppo dirigente di Palazzo Vidoni e l’ex dg Paolo Regina.
Anceschi è stato presentato ufficialmente ieri mattina e ha illustrato i punti cardine del suo programma: «La produzione di valore condiviso, da conseguire identificando uno scopo comune che possa soddisfare bisogni e necessità degli associati e - al tempo stesso - far crescere le aziende realizzando profitto. L’introduzione di un sistema di welfare, ridefinendo la relazione tra l’azienda e le necessità dei dipendenti, con benefici per tutti i soggetti coinvolti. E un rapido allineamento al processo di digitalizzazione; puntando alla fusione tra commercio fisico e digitale per unire i plus del lavoro basato sulla fisicità e sulle relazioni personali (a cui non dobbiamo rinunciare) al plus dell’innovazione digitale (immediatezza, interattività e immersione)».
«Con il nuovo direttore generale — ha spiegato Badioni — abbiamo fatto una scelta importante ed ambiziosa: quella di interpretare e governare il cambiamento, trasformandolo comunque in un’opportunità».
Il leader di Palazzo Vidoni ha anche rivendicato il ruolo da protagonista dell’associazione (circa 2000 iscritti e una presenza capillare sul territorio) e il lavoro svolto nel periodo più buio della pandemia, perché nessuno rimanesse indietro o, peggio ancora, solo: l’assistenza a circa 600 imprese per accedere agli ammortizzatori sociali; la predisposizione di domande per ristori ed altri incentivi che hanno permesso di erogare agli associati circa un milione e 300 mila euro. E ancora, 500 ore di corsi di formazione e oltre un milione e 300 mila euro arrivati direttamente alle imprese grazie al meccanismo dei bandi.
«Attraverso i Distretti e il supporto ai Comuni abbiamo permesso di portare risorse anche alle amministrazioni, aiutando quindi tutta la comunità. Unendo pubblico e privato sono arrivati sul finanziamento contributi per oltre 2,7 milioni. Non solo. Abbiamo accompagnato la nascita di una trentina di nuove start up, e altrettante partiranno prossimamente, in tempi non troppo dilatati. È un risultato davvero straordinario, se pensiamo a quanto abbiamo vissuto».
Infine, Badioni ha evidenziato come la Confcommercio, insieme alle forze della rappresentanza sindacale, abbia saputo mettere in campo iniziative concrete legate alla valorizzazione del capitale umano delle imprese. «Penso ai progetti realizzati con l’Ente bilaterale del commercio e del turismo con i fondi destinati all’integrazione del reddito di chi era in cassa integrazione. O - ancora - alle risorse sulla formazione di titolari e dipendenti. Complessivamente sono stati investiti oltre 200 mila euro, che si assommano a quanto viene tradizionalmente erogato per le altre finalità dell’ente».
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