L'ANALISI
28 Settembre 2021 - 15:02
ROMA - L’Italia è tra i Paesi più attenti allo spreco alimentare e alle corrette abitudini alimentari, tanto che nel 2020 ha sprecato l’11,78% di cibo in meno rispetto all’anno precedente. È quanto riporta una nota di Agrinsieme, il coordinamento che riunisce Cia Agricoltori, Confagricoltura Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, in occasione della seconda «Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari», proclamata dalle Nazioni Unite e in calendario domani 29 settembre. Per Agrinsieme «si tratta di un importante passo avanti, che non deve però fare abbassare la guardia su un fenomeno che resta comunque ancora diffuso e non riguarda solo il consumo domestico, ma l’intera filiera agroalimentare, lungo la quale ci sono ancora troppe dispersioni». Il coordinamento ha ribadito il contributo fondamentale che possono dare le imprese agricole nella lotta allo sperpero e nell’attuazione del Piano nazionale contro gli sprechi alimentari, di cui l’Italia si è dotata da qualche anno. Agrinsieme ha rilevato inoltre che l’obiettivo dell’agricoltura non è però solo quella dello spreco zero, ma anche della fame zero e della sostenibilità ricordando che nel 2050 gli abitanti sulla Terra saranno circa 10 miliardi e la crescita demografica richiederà una significativa crescita produttiva di alimenti con una sfida che sarà di produrre di più, in quantità e qualità, ma con minore impatto sulle risorse naturali e senza aumentare la Sau. Una nota informa che il coordinatore di Agrinsieme, Massimiliano Giansanti, è intervenuto a Roma alla presentazione del primo Rapporto globale sulla relazione tra cibo e spreco di 'Waste Watcher, International Observatory on Food & Sustainability', con un’indagine in otto Paesi (Italia, Spagna, Germania, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Canada, Cina). (ANSA)
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