L'ANALISI
27 Settembre 2021 - 06:00
CREMONA - Le Rsa e le case di riposo della provincia di Cremona si preparano a lanciare la nuova offensiva al Covid e a blindare le strutture. Obiettivo: difendere i più fragili. Dall’11 ottobre, data indicata da Regione Lombardia, si partirà con la terza dose aggiuntiva che sarà distribuita anche nelle residenze socio assistenziali cremonesi, cremasche e casalasche a una platea di ospiti compresa fra le 4.800 e le 5.000 unità, anziani tra i quali si contano molti ultra ottantenni e diversi ultra novantenni. Come prevede il piano regionale illustrato dall’assessore al Welfare e vicepresidente, Letizia Moratti, e dal coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso, il richiamo è previsto dopo almeno sei mesi dalla seconda dose e sarà utilizzato indifferentemente uno dei vaccini ad mRNA. Contando che le prime vaccinazioni nelle Rsa risalgono a gennaio, i tempi sono maturi per la nuova campagna, che dovrà riuscire a rinforzare la copertura immunitaria prima dell’arrivo dell’autunno, stagione più rischiosa per la circolazione dei virus. «Siamo pronti – afferma risoluto Walter Montini, presidente di Arsac, l’associazione delle Residenze Socio-Sanitarie della provincia di Cremona al cui interno sono rappresentate una trentina di realtà –. Non appena il Ministero e, a cascata, la Regione ci indicheranno con maggiore chiarezza modalità e tempistiche, inizieremo le somministrazioni. Un’azione importante per la sicurezza dei nostri anziani».
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