CALCIO
10 Settembre 2021 - 14:16
SONCINO - Frode, evasione fiscale e autoriciclaggio. Con queste pesanti accuse, formulate a seguito di lunghe e minuziose indagini condotte dalla Guardia di Finanza Cremonese comandata dal colonnello Cesare Maragoni, è stato portato in carcere questa mattina in attesa del processo un imprenditore con sede legale a Soncino. L’uomo, classe 1967, era residente a Palosco ma è nato a Palazzolo sull’Oglio. Secondo gli inquirenti, agendo come amministratore de facto di alcune aziende edili di Soncino, facendosi aiutare da 23 prestanomi bresciani, avrebbe creato un giro d’affari di ben 24 milioni euro frutto di fatture false verso aziende rivelatesi, nella maggior parte dei casi, “scatole vuote”. Gli sono stati sequestrati beni per 270 mila euro.
Le indagini hanno consentito di constatare l’annotazione di oltre 24 milioni di fatture relative ad operazioni inesistenti utilizzate per sottrarre base imponibile da sottoporre a tassazione, con una evasione dell’imposta sul valore aggiunto per oltre 3 milioni di euro e per generare falsi crediti di imposta utilizzati per compensare il versamento di imposte, ritenute e contributi INPS/INAIL dei dipendenti per circa 7 milioni di euro. Oltre all’imprenditore tratto in arresto sono state deferite all’autorità giudiziaria 23 persone fisiche e 4 persone giuridiche per frode fiscale e riciclaggio.
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