L'ANALISI
10 Settembre 2021 - 06:30
L'ospedale maggiore di Crema e auto della guardia di finanza
CREMA - La carenza di personale medico si abbatte come una spada di Damocle sul reparto di Ginecologia e ostetricia del Maggiore. Per coprire le guardie, l’Azienda socio sanitaria territoriale è costretta a rivolgersi a personale esterno dell’ospedale: è stato siglato un contratto di quattro mesi con una cooperativa, per poter affidare, in caso di necessità, turni notturni e diurni, «fino ad un massimo di 10 al mese».
Il reparto guidato dal primario Vincenzo Siliprandi sconta una situazione di temporanea difficoltà nel coprire le 24 ore. «Stiamo già lavorando per incrementare il personale medico – garantisce il direttore sanitario dell’Asst Roberto Sfogliarini –: sono stati indetti i concorsi e ritengo che a breve almeno due ginecologi prendano servizio. Più avanti contiamo di inserirne altrettanti. Sino a fine anno, in ogni caso, la direzione strategica ha deciso di cautelarsi tramite questo contratto con la Pediacoop, società di Domodossola (Verbania). L’accordo entrerà in vigore tra 10 giorni e sarà valido sino al 19 gennaio 2022, con la possibilità di proroga fino ad un massimo di due mesi. La spesa complessiva è di 40.000 euro.
Grazie a questa soluzione, la ginecologia potrà portare avanti tutte le proprie attività senza problemi, garantendo dunque i servizi abituali. Dal lavoro in reparto, sino agli ambulatori. Stesso discorso per l’ostetricia. L’Asst non è nuova a questo tipo di soluzioni per rimediare a carenze di personale. Già da un paio d’anni si appoggia a una società esterna per le guardie notturne in pediatria. Una soluzione necessaria e confermata anche nei mesi scorsi, per permettere al personale medico di fare le ferie e coprire anche il servizio ambulatoriale.
Il punto di primo intervento pediatrico, viene dunque affidato quasi tutte le notti a specialisti esterni. Diversi ospedali ricorrono ormai a queste prestazioni esterne per far fronte alla cronica carenza di medici che colpisce un po’ tutte le specialità. Un problema nazionale, acuito dall’emergenza sanitaria legata alla pandemia. Fortunatamente, proprio nei giorni scorsi, l’Asst ha dato il via alle procedure per l’assunzione a tempo indeterminato di 21 infermieri professionali: un’importante boccata d’ossigeno per un comparto che, come per i medici, sconta spesso carenze di effettivi.
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