L'ANALISI
06 Settembre 2021 - 20:04
CREMONA - Il tragico impatto della pandemia sulla provincia di Cremona costa un calo dell'aspettativa di vita di 4,5 anni per gli uomini (il dato peggiore in Italia) e di 2,9 anni per le donne: lo rileva l'Istat nel Rapporto Bes 2020. La variazione negativa media in Italia è di un anno e due mesi, che sale al doppio in Lombardia, la regione che lo scorso anno ha contato oltre 25mila decessi per Coronavirus (ora sono quasi 34mila). Nel Paese la speranza di vita alla nascita si è ridotta a 82 anni (79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne). «Riteniamo che questa riduzione sia dovuta a questo anno e mezzo di Covid e lavoriamo perché aumenti nuovamente l'aspettativa di vita su tutta la regione», ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti.
Se il sindaco di Lodi Sara Casanova punta sui vaccini come «arma in nostro possesso per cercare di contrastare il calo di speranza di vita», il sindaco di Codogno, che è anche presidente della Provincia di Lodi, Francesco Passerini, spiega di non essere «per nulla preoccupato» da questi dati: «È chiaro - ha spiegato - che, con la pandemia, abbiamo vissuto uno tsunami che ha stravolto quasi ogni parametro». «Mi aspetto - ha proseguito - che già con il prossimo anno la situazione migliori per poi ritornare, in un breve periodo, ai dati pre-pandemia. Il dato è strettamente legato all’incubo che abbiamo vissuto che è stato un uragano». Questi cambiamenti, scrive l’Istat, «portano modifiche importanti nel ranking della speranza di vita per provincia, con Lodi, Bergamo, Cremona, Brescia, Piacenza e Parma che, rispetto al 2019, perdono più di 50 posizioni». Decisamente migliore la situazione al Centro con un calo di 0,6 anni (0,5 nel Lazio) e al Sud dove il calo della speranza di vita è di 0,9 anni.
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