CALCIO
04 Settembre 2021 - 20:48
CREMONA - Più di un cremonese su due è contrario all’introduzione dell’obbligo vaccinale ventilata negli ambienti governativi. Il risultato emerge a 48 ore dal lancio del sondaggio sul sito web laprovinciacr.it, a cui hanno partecipato — fino ad ora — quasi 2 mila utenti della Rete.
L’opzione più votata tra quelle proposte è anche quella che offre la risposta più tranciante: «Sono contrario perché la vaccinazione comporta rischi e imprevisti e, dunque, non può essere imposta». Ben il 44% dei votanti si oppone seccamente all’ipotesi della vaccinazione obbligatoria sotto la spinta dei timori legati ai potenziali effetti avversi del siero anti-Covid. Come dire: i numeri snocciolati a più riprese dagli esperti non bastano a rassicurare chi continua a vedere nell’iniezione più un’insidia alla salute individuale che un rimedio definitivo alla crisi pandemica. Ma c’è anche un 11% che dice «no» in quanto l’imposizione «calpesterebbe la libertà di scelta». In tutto, il fronte dei contrari accorpa il 55%.
Tra i lettori del sito web de La Provincia è, invece, il 43% a dirsi totalmente a favore dell’obbligo vaccinale, considerato «l’unica via possibile per uscire definitivamente dalla pandemia». Solo l’1% sottoscrive l’idea del vaccino imposto come extrema ratio «dopo una verifica sull’andamento del contagio nelle prossime settimane». Insomma: se i numeri non saranno favorevoli, allora servirà correre ai ripari nel modo più drastico. A completare il quadro c’è anche un 1% che fatica a farsi un’opinione precisa su un tema tanto spinoso e divisivo.
Intanto, però, la prospettiva della vaccinazione obbligatoria si fa sempre più concreta: «Se la pandemia non rallenta, sono per prendere in considerazione l’ipotesi dell’obbligo vaccinale — ha dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando —. Non possiamo permetterci una nuova stagione di chiusure. Raccogliamo i pareri di tutti e verifichiamo i numeri in Parlamento. Se la strada dell’obbligo vaccinale non è perseguibile, vanno seguite altre strade e il Green pass è una di queste». Un’opinione che segue la scia di quelle già espresse a chiare lettere, nei giorni scorsi, sia dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, che dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
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