L'ANALISI
02 Settembre 2021 - 06:15
CREMONA - È stato dimesso proprio ieri il paziente settantenne ricoverato da oltre dieci giorni all’Ospedale Maggiore dopo aver contratto il virus West Nile, che come ogni estate è tornato a colpire. «Fortunatamente il West Nile, nell’80% dei casi lo si contrae in maniera totalmente asintomatica — spiega il dottor Luigi Vezzosi, dirigente medico dell’unità Operativa Prevenzione Malattie Infettive dell’Ats Valpadana —. Il periodo interessato dal possibile contagio va da maggio a novembre, anche se con l’avvento dell’autunno ovviamente, i rischi si abbassano notevolmente. Non si deve creare nessun allarmismo dopo il caso di un ricovero avvenuto all’Ospedale Maggiore, perché comunque siamo all’interno di una casistica normale. Capita che in alcuni soggetti, circa il 19% di chi contrae il virus, si riscontri una sintomatologia di base come febbre e nausea, ma che non porta a conseguenze che richiedano l’ospedalizzazione. Solo in un 1% della popolazione invece, come è accaduto nel caso del settantenne cremonese, si presenta una sintomatologia neurologica e in quel caso è necessario il ricovero. Il soggetto in questione si è presentato al Maggiore anche in stato confusionale e con la febbre alta. Visto il quadro clinico pregresso del paziente, è stato più complicato identificare immediatamente che si trattasse di West Nile. Accertato però che fosse proprio questa la causa del malessere dell’uomo, si è proceduto con una terapia che si è dimostrata efficace».
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